Il quarantenne angloamericano Nicholas Stoller è cresciuto nel microcosmo hollywoodiano scrivendo e, a volte, dirigendo classiche commedie per e con Jason Segel, Cameron Diaz, Jim Carrey e Ben Stiller. Non è un regista di punta – è conosciuto, soprattutto, quale autore in toto di Cattivi vicini (Neighbords, 2014) e di Cattivi vicini 2 (Neighbors 2: Sorority Rising, 2016) interpretati da Seth Rogen e Zac Efron – ma affidabile nel mondo variegato della fiction.
Difficile capire perché gli abbiano assegnato questa produzione a budget limitato – settanta milioni che, per un'animazione è un investimento medio-basso – dove sarebbe stato più utile avere un onesto artigiano del settore ma maggiormente in grado di gestire questo mondo della cinematografia molto difficile perché bisogna mettere assieme un’opera compatta partendo da quanto realizzato da mille e più persone. E’ vero, gli è stato affiancato l’esperto animatore Doug Sweetland, che si è fatto le ossa alla Disney, ma che aveva diretto prima solo lo short Presto (2008) candidato agli Oscar ma lungo solo 5 minuti. Sicuramente, persone valide ma prive delle capacità necessarie per creare qualcosa di interessante. I suoi poco più di 80 minuti – prima è presentato un corto di ambientazione orientale – sono ripetitivi e l’idea di unire un’adolescente ad una cicogna nell’ultima consegna di un bambino ben presto diventa utile solo per collegare le varie scene e scenette, ognuna ben fatta ma nessuna indispensabile per il film. Le varie sequenze sono state scritte dal regista senza mai riuscire a dare vita ad una vicenda interessante e coinvolgente. Le cicogne ed i lupi, loro antagonisti che lo sono in maniera antropomorfica, scelta fatta da Stoller per evitare di avventurarsi nel mondo degli animali che non conosceva. A loro fanno dire e fare cose rigorosamente da uomini e che, forse, sarebbero state difficili affidare a personaggi che umani fossero davvero. A queste figure si contrappongo due sposi felici, risucchiati dal lavoro che amano, che non riescono ad essere vicini ad un figlio che ha tutto tranne la loro attenzione. Attraverso questi personaggi si tenta di far ravvedere genitori che pensano troppo ad essere protagonisti dell’establishment per ricordarsi di dedicare un po’ di tempo ai loro bimbi, anche se questo suona un po’ di forzoso e falso. L’edizione italiana coinvolge Vincenzo Salemme a cui è richiesta una caratterizzazione vocale che diminuisce ancora di più l’interesse per i dialoghi. Ormai da anni, le cicogne hanno abbandonato l’attività per cui erano conosciute – consegnare i neonati ai rispettivi genitori – e si sono trasformate in addette della Cornerstore.com con cui trasportano merci in tutto il mondo. Tutto è perfetto, ogni cosa funziona ma c’è una ragazza diciottenne caotica, unica mancata consegna a suo tempo delle cicogne, che, per un errore e a causa del desiderio di un ragazzino di non essere figlio unico, mette di nuovo in moto la macchina per fare bambini che sfornerà una deliziosa frugoletta. Il più valido responsabile della società, Junior, sta per essere promosso ma anche lui si trova coinvolto nel non gradito incidente che, se scoperto dai capi, potrebbe essere la fine dei suoi sogni. Assieme, l’uccello e la ragazza partono per una perigliosa avventura con lieto fine d’obbligo.
