Il giudizio su Piuma dello scrittore, regista e sceneggiatore Roan Johnson, nato a Londra da padre inglese e madre materana, ma domiciliato a Roma è decisamente negativo Alla Mostra di Venezia questo film è stato accolto moltomale dai critici.
Si tratta di un’opera leggera e ottimista che forse troverà un suo pubblico, ma che ha poche ragioni per essere stata inserita nel concorso lidense. La storia che racconta ha al centro due ragazzi non ancora diciottenni: Ferro e Cate. I due devono far i conti una gravidanza inattesa e due famiglie, quella accogliente e normale del ragazzo e quella sgangherata della ragazza. Il tutto senza trascurare gli esami scolastici, gli amici caciaroni, la carenza di soldi, la mancanza di una casa e di un vero lavoro. Tutto destinato a finire nel migliore dei modi con la rinuncia, all’ultimo minuto, a dare in adozione la nascitura, per la quale è stato già scelto il nome di Piuma, e con la previsione di una vita normale. Vale a dire fatta di separazioni, divorzi e cose simili. Una storia ipocrita che cerca risate in situazioni che dovrebbero, invece, inquietare: la mancanza di case, le malattie degli anziani, le lavoratrici precarie, le gravidanze inattese. Ancora una volta un’opera banale e assai poco interessante.