Tarzan, il giovane allevato da una tribù di scimmie sino al momento in cui una spedizione la recupera alla civiltà, è un personaggio letterario inventato dallo scrittore americano Edgar Rice Burroughs (1875 – 1950) che ne fece il protagonista di un’intera serie di racconti avviata da Tarzan delle Scimmie (Tarzan of the Apes) pubblicato per la prima volta nel 1914 sulla rivista The All-Story.
Da quel momento si susseguirono innumerevoli film, prodotti televisivi e storie, più o meno rispettose dell'originale. The legend of Tarzan è diretto dall’inglese David Yates, autore di vari titoli della serie dedicate al maghetto Harry Potter: Harry Potter e l'Ordine della Fenice (Harry Potter and the Order of the Phoenix, 2007), Harry Potter e il principe mezzosangue (Harry Potter and the Half-Blood Prince, 2009), Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 1 (Harry Potter and the Deathly Hallows - Part 1, 2010), Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2 (Harry Potter and the Deathly Hallows - Part 2, 2011). Quest’ultimo Tarzan fa parte, dunque, di un’ampia messe di materiali e vi aggiunge qualche nota politico – sociale. Siamo nel Congo, poco dopo la metà del 1800, e Leopoldo del Belgio (1835 – 1909), titolare di quella colonia, vuole trarre il massimo profitto dalle ricchezza del grande paese africano. A tal fine vi invia un suo crudele emissario che scambia diamanti con la consegna ad un capotribù locale del famoso figlio delle scimmie, nel frattempo ritornato a Londa e reinseritosi nel ruolo di John Clayton III, Lord Greystoke. Naturalmente l’uomo della jungla non è d’accordo e, sfugge alle mire del losco figuro con l’aiuto della moglie inglese e di un nero, inviato del Presidente degli Stati Uniti. I principi anticolonialisti e antischiavisti lasciano quasi subito il passo ad un action movie che sfrutta abilmente le meraviglie tecnologiche offerte dalle immagini computerizzate, il film è stato girato negli studi londinesi di Goldsmith's Hall. Per quanto riguarda le prestazioni attoriali del nuovo Tarzan, lo svedese Alexander Skarsgård, meglio lasciar perdere.