Laurence Anyways e il desiderio di una donna... del canadese Xavier Dolan è, per gli standard del mercato cinematografico, un film vecchio. La prima presentazione risale alla sezione Un Certain Regard del festival di Cannes, edizione 2012, la cui giuria assegnò il premio per la migliore interpretazione all’attrice Suzanne Clement, una degli interpreti dell’opera.
E’ la storia di un uomo che, al compimento del trentesimo compleanno rivela alla compagna, con cui ha una relazione sessualmente ed affettivamente solida, che si sente a disagio in panni maschili e vuole diventare donna. Quando questa scelta esce dal chiuso delle mura domestiche e deborda nella professione di entrambi - lui è un insegnante, lei una cineasta – iniziano i guai: derisione, diffidenza, aggressioni fisiche vere e proprie. Il film inizia alla fine degli anni ottanta e si distende sino agli albori del nuovo secolo, seguendo gli alti e bassi di un rapporto che conosce abbandoni, riconciliazioni, nuovi abbandoni. Il giovane regista canadese ha il merito di focalizzare il discorso sulla mutazione di sesso vista con gli occhi e i sentimenti di chi sta accanto al soggetto della trasformazione, subendone conseguenze e sbandamenti anche se conserva inalterato l’affetto per il partner. Il film è stato premiato in numerose manifestazioni dedicate al cinema omosessuale e ha il pregio di affrontare, ben prima di The Danish Girl (2015) di Tom Hooper, un tema quanto mai scottante. Lo fa puntando costantemente la cinepresa sui volti e sulle emozioni dei personaggi e concedendosi qualche sbavatura d’autore (i panni che piovono dl cielo, l’acqua che bagna a cascata la protagonista seduto in salotto) che non arrivano a compromettere in modo significativo il bilancio complessivo dell’opera.