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Le confessioni

Cast, Crew, Infos - Cinema

Titolo originale
Le confessioni
Sceneggiatura
Roberto Andò
Interpreti
Toni Servillo, Connie Nielsen, Pierfrancesco Favino, Daniel Auteuil, Lambert Wilson, Richard Sammel, Marie-Josée Croze, Moritz Bleibtreu, Togo Igawa, Johan Heldenbergh, Andy de la Tour, John Keogh, Aleksey Guskov.
Nazionalità
Anno
Durata
100

I ministri dell’economia degli otto paesi più industrializzati del mondo (Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia, Canada, Giappone, Stati Uniti, Unione Europea) si riuniscono in un albergo di lusso, ad Heilingendamm nel nord della Germania (qui si svolse, nel 2007, un vero G8 voluto da Angela Merkel) per discutere e approvare una manovra finanziaria destinata a sconvolgere la finanza mondiale.

La riunione, presieduta dal massimo esponente del Fondo Monetario Internazionale (FMI), partecipano anche, su invito del potente uomo politico, una scrittrice di successo di libri per bambini, un famoso cantante rock e un monaco italiano noto per l’originalità dei suoi scritti. Inaspettatamente il capo del FMI gli chiede di essere confessato e, subito dopo, si suicida. Ovvio che i sospetti per questa morte, che potrebbe anche nascondere un omicidio, ricadano sul religioso e che gli altri tremino all’idea di cosa il potente possa aver rivelato al religioso. Le confessioni di Roberto Andò si sviluppa su questa traccia costruendo un discorso sul contrasto fra coscienza e potere che coinvolge questi grandi e le loro miserie umane, il tutto sullo sfondo di un panorama mondiale in cui miseria e dolore sono solo uno degli aspetti dello sviluppo economico. Il film, volutamente, pone più domande che non fornisce risposte e indaga a fondo, anche se con qualche approssimazione, sul il rapporto fra agire politico e coscienza individuale. Il regista ha tenuto d’occhio sia Io confesso (I Confess, 1953) di Alfred Hitchcock sia Todo Modo (1976) che Elio Petri (1929 - 1982) trasse dal libro omonimo di Leonardo Sciascia (1921 – 1989). Tuttavia, diversamente da quei due film, qui dominano i dubbi e latitano le certezze. Mentre il Don Gaetano del secondo è una figura che incarna una sorta di inquisitore teso a far emergere le colpe dei politici, qui il monaco Roberto Salus (un Toni Servillo, autore di una prestazione superba) ha il ruolo di un osservatore esterno il cui sguardo fa deflagrare le contraddizioni che albergano nell’animo degli altri. Una sorta di santo estraneo capace, in un finale quanto mai significativo, di domare francescanamente persino le ferocia del molosso che il ministro tedesco si è portato dietro, trasformandolo in un animale mansueto a cui cambia persino il nome.

 

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opinioni autore

 
Le confessioni 2016-04-21 18:11:43 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
8.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    21 Aprile, 2016
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