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Veloce come il vento Veloce come il vento Hot

Veloce come il vento

Cast, Crew, Infos - Cinema

Titolo originale
Veloce come il vento
Sceneggiatura
Filippo Gravino, Francesca Manieri, Matteo Rovere
Interpreti
Stefano Accorsi, Matilda De Angelis, Roberta Mattei, Paolo Graziosi, Lorenzo Gioielli, Giulio Pugnaghi.
Nazionalità
Anno
Durata
118

Il trentaquatrenne Matteo Rovere è stato spesso considerato dagli addetti ai lavori come una persona fortunata che, non avendo problemi finanziari, poteva giocare a fare il cinema anche se non aveva grandi capacità. I suoi primi due titoli - l’inconcludente e fin troppo raffinato Un gioco da ragazze (2008), tratto da uno scritto di Andrea Cotti e la fastidiosa commedia Gli sfiorati (2011), basato su di un racconto di Sandro Veronesi – davano adito a questi dubbi e sembrava quasi che non volesse abbandonare le atmosfere dei Parioli che ben conosce.

A cinque anni di distanza, arriva come una meteora il terzo titolo assolutamente diverso che ha messo d’accordo molta critica italiana nel decretarla opera interessante e sicuramente da vedere. Veloce come il vento si basa su un materiale che dispone di una grande carica drammatica ed è scritto bene, se vogliamo fin troppo ingessato nel volere dire e descrivere ogni scena in tutti i minimi particolari. E’ un progetto nato alcuni anni orsono quando il regista aveva incontrato un vecchio meccanico che per tutta la vita era stato al fianco di piloti incoscientemente eroi. Il tecnico gli aveva raccontato di un campione che aveva perso tutto perché entrato nel tunnel della droga, Carlo Capone. A questo punto il regista convince Domenico Procacci, della Fandango, che raccoglie il denaro utile a realizzare il progetto. Lo fa facendo partecipare al progetto anche la Rai, ma ottenendo anche altri finanziamenti, tra cui trecentomila Euro del Ministero dei Beni Culturali. La struttura prende forma e vi sono coinvolti veri campioni automobilistici come Paolo Andreucci. Si parla del campionato Gran Turismo, dei Rally, della mitica Italian Race madre di tutte le corse clandestine – bellissime le scene girate nei Sassi di Matera – di un mondo in cui ogni cosa può cambiare in pochi attimi, dove dietro ad un pilota spesso c’è una famiglia che rischia tutto puntando su di lui (o lei, come nel caso del film di Rovere). Azzeccata la scelta del ottimo Paolo Graziosi nel ruolo del vecchio e non adamantino meccanico, molto in parte la debuttante nel cinema Matilda De Angelis, fino ad ora conosciuta come valida vocalist del gruppo emergente Rumba de Bodas e per la sua partecipazione al televisivo Tutto può succedere (2016) di Lucio Pellegrini e Alessandro Angelini. Tuttavia ciò che fa la differenza è Stefano Accorsi, stranamente misurato in un personaggio urlato e sempre fuori le righe. Truccato da tossicodipendente ormai distrutto e senza futuro, interpreta con grande bravura il ruolo del fratello maggiore della pilota, lui stesso alla guida di rombanti bolidi fino a quando ha avuto bisogno di sentirsi forte usando qualcosa che non fossero le sue capacità. Sa essere duro, antipatico, dannoso per la ragazza pur trasformandosi, a tratti, in amico e prezioso consigliere. Il film si è avvalso non solo di stuntman che sostituivano i due protagonisti nelle scene impossibili – pressoché tutte le scene sono girate dal vivo senza uso di troppi effetti speciali – ma anche di piloti abituati a questo genere di auto. Interessante vedere il back stage, con videocamere posate sulla pista per essere inghiottite dai bolidi in corsa, un particolare drone a sei gruppi di eliche che alzava in aria una videocamera leggera, le immagini girate su di una BMW truccata e svuotata di tutto che affiancava i piloti nelle scene d’azione, le sequenza inserite un po’ dovunque, dentro e fuori le auto. Peccato che, a tratti, manchi coesione narrativa. La diciassettenne Giulia ha alle spalle una famiglia con la passione per le corse. Partecipa al campionato GT ben sorretta dai consigli del padre che ha investito su di lei tutte le risorse finanziarie di cui dispone. Il genitore muore, la casa è ipotecata è messa in vendita, il fratello minore rischia di essere affidato ai servizi sociali. Arriva, dopo tanti anni di lontananza, il fratello maggiore ex pilota – distrutto dalla droga – che le rende la vita ancora più difficile, ma che, alla fine, l’aiuterà.

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opinioni autore

 
Veloce come il vento 2016-04-10 10:52:29 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
7.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    10 Aprile, 2016
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