Nonostante duri oltre due ore, questo biopic sulla vita di Brian Wilson, leader del gruppo Beach Boys e autentico innovatore della musica popolare, riesce a coinvolgere sempre, anche se in qualche passaggio aleggia il melò.
Love & Mercy racconta di un incontro casuale che riuscirà a trasformare la vita del musicista facendogli riconquistare un equilibrio perduto a causa di uno psichiatra che lo teneva prigioniero dei suoi problemi psichici accentuati dal utilizzo di medicinali invasivi. Il film può anche suonare come una denuncia del malcostume che, soprattutto negli Usa, trasformano i medici in autentici padroni dei propri pazienti, riducendoli in persone facilmente dominabili di cui si può far fare ciò che si vuole. Il leader e compositore del gruppo era un genio che, a causa della presenza in quegli stessi anni di artisti quali i Beatles ed i Rolling Stones, è stato considerato meno di ciò che valeva. La sua era una continua ricerca di nuove sonorità fatta utilizzando costruzioni melodiche originali supportate dall’uso differente di vari strumenti. Era il più dotato dei fratelli californiani Wilson, quello che ha creato la differenza. Bill Pohlad è tornato dietro la macchina da presa dopo quindici anni dal suo film di debutto - Old Explorers (1990) mai diffuso in Italia – per rendere omaggio ad uno degli idoli della sua gioventù. Non ha voluto firmare la sceneggiatura perché temeva di non avere il giusto distacco, ma il ritratto da lui costruito è mediato attraverso l’amore ed il rispetto che lui ha per il musicista. Produttore di buon successo – ricordiamo I segreti di Brokeback Mountain (Brokeback Mountain, 2005) di Ang Lee, Into the Wild - Nelle terre selvagge (Into the Wild, 2007) di Sean Penn, Fair Game Caccia alla spia (Fair Game, 2010) di Doug Liman e Wild (Wild, 2014) di Jean-Marc Vallée – ha firmato una regia che ha utilizzato al meglio il cast composto da validi attori quali John Cusack, Paul Dano, Elizabeth Banks e Paul Giamatti. Il primo fa vivere il dolore e le speranze del Brian Wilson maturo, Paul Dano ne racconta i momenti di gioia, Elizabeth Banks esprime il grande amore che la portò a divenirne la seconda moglie del musicista, Paul Giamatti incarna la perfidia di uno psichiatra che operava al livello di sadismo. Il regista fa convivere le due età di Brian Wilson alternando gioia e dolore, successo e disperazione sul viale del tramonto. Lo fa con una buona capacità narrativa e attento alternarsi del 16mm col 35mm, del bianco e nero col colore. Il film, presentato con successo in moltissimi Festival, non ha avuto buon riscontro al box office. La vita del musicista, dai successi dei Beach Boys di cui lui era cantante e autore, all’esaurimento nervoso che lo portò da abbandonare il gruppo e all'incontro con il controverso terapista Eugene Landy. E’ il dramma di un uomo che rinasce dall’oblio il tutto ben inserito nella magia delle sue musiche indimenticabili.
