Su questo kolossal con supereroi la Warner Bros. e la DC Comics hanno puntato molto, tanto da produrre un film costato oltre 250 milioni di dollari. I soldi si vedono tutti, con effetti speciali roboanti, utilizzo di oltre cento stuntman e ambientazioni in vari continenti. L’unica possibilità – almeno è quanto ritengono le major – per fare uscire di casa gli spettatori è di stupirli, creando prodotti esagerati che possano fornire forti emozioni, in particolare se veicolati su maxi schermi e con impianti di riproduzione d’avanguardia.
Per fare questo sceneggiatori e registi sono stati costretti a pigiare sul pedale del sorprendente, trasformando la vis drammatica in un insieme di stilettate che colpiscono emotivamente più per la loro esteriorità che non per i contenuti. Detto questo, il film diretto da Zack Snyder è decisamente ben riuscito. Del resto si tratta del regista delfortunato rilancio di Superman - L'uomo d'acciaio (Man of Steel, 2013) – e a lui sono affidati anche i due titoli successivi che vedono uniti Batman e l’eroe originario di Krypton: The Justice League Part One (2017) e Justice League Part Two (2019). Il cinquantenne regista ha fino ad ora firmato opere interessanti, quantomeno molto ben piazzate al box office. Non a caso è l’autore del remake de L'alba dei morti viventi (1978) di George A. Romero e 300 (2006). In ciascuna di queste produzioni ha dimostrato di conoscere bene il suo mestiere, tuttavia i condizionamenti legati a lavorare in strutture produttive di questo livello nascono dal fatto che ci sono poche possibilità di esprimere la propria poetica che deve essere sacrificata all’esigenza di piacere al grande pubblico. Crollano palazzi, vengono distrutte intere città senza che le autorità possano fare qualcosa. Non solo, anche i supereroi non sempre risolvono i problemi anche perché vessati dai politici e da un’opinione pubblica che li vorrebbe più disciplinati, più asserviti al potere costituito. Il dopo 11 settembre pesa su ogni immagine e situazione quasi come un macigno e rischia di crollare addosso all’autore. Batman ha subito di recente un restyling da parte di Frank Miller, è violento e non esattamente un santo, mentre Superman fa il bagno in vasca con la fidanzata nuda. Il perfido Lex Lutor è figlio di un sadico e ricco della Germania del Est che lo ha sempre trattato male trasformandolo in un super cattivo. I personaggi sono gli stessi della saga DC Comics – c’è anche Wonder Woman – ma operano in maniera completamente differente dai loro alterego che vivono nei fumetti. Temendo le azioni di un supereroe rimasto troppo a lungo senza controllo, il formidabile vigilante di Gotham City, Batman, affronta il salvatore di Metropolis, Superman, mentre il mondo cerca di capire di quale eroe abbia realmente bisogno o si domanda se sarebbe meglio che entrambi non ci fossero. I due si dichiarano guerra, ma scaturisce una nuova minaccia mettendo a repentaglio la sopravvivenza del genere umano. Uno dei due sembra che muoia, ma sarà coprotagonista anche degli altri due titoli della trilogia. Gli sceneggiatori Chris Terrio e David S. Goyer li hanno visti come eroi borghesi, con debolezze affettive e problemi da uomo della strada. Ben Affleck e Henry Cavill li interpretano in modo corretto ben supportati da comprimari quali Diane Lane e Jeremy Irons.
