Herman Melville (1819 – 1891) è stato uno dei pilastri di quello che viene solitamente definito American Renaissance (Rinascimento Americano) un periodo della cultura statunitense che va, più meno, dal 1870 al 1920. Nel 1851 questo scrittore pubblicò (in due versioni: una per gli Stati Uniti e una per la Gran Bretagna) quello che è diventato uno dei capolavori della letteratura americana: Moby Dick.
Heart of the Sea - Le origini di Moby Dick di Ron Howard ripercorre quella che, secondo le cronache, è stata la fonte ispiratrice dello scrittore: il naufragio della baleniera Essex, colata a picco nell’inverno del 1820 dopo essere stata attaccata da un gigantesco capodoglio. Questa storia è stata riportata alla luce dallo scrittore Nathaniel Philbrick (1956) che, nel 2000, ha firmato un libro dal cui titolo ha preso il nome questo film. Seguendone la trama il regista immagina un giovane scrittore, non ancora famoso, che va a trovare a Nantucket, famosa città portuale capitale del commercio dell'olio di balena, l’ultimo superstite di quella tragedia e lo convince a raccontargli come sono andate le cose. Da quella memoria nasce il libro, in cui il romanziere tace alcuni momenti particolarmente crudi come i casi di cannibalismo ha hanno consentito ai naufragi di sopravvivere per vari mesi in mare aperto. Da sempre i critici letterari e lo stesso autore hanno identificato nel grande cetaceo con lo spirito del male. Si mossero su questa linea anche i vari registi, almeno quattro, che hanno portato sul grande schermo questo racconto. Fra di loro ricordiamo almeno John Huston (1906 – 1987) che, nel 1956, firmò una versione cinematografica del libro, sceneggiata da Ray Bradbury (1920 – 2012) e interpretata da Gregory Peck nel ruolo del mitico Achab, in cui l’ossessione per la caccia al mostro bianco causa la rovina di capitano ed equipaggio. Un’impostazione che la versione odierna quasi rovescia in una tendenza ecologista in cui il grande cetaceo assume il ruolo di una natura offesa dalla sete di profitto dell’uomo. Ne nasce un film spettacolare nelle immagini, ma anche importante dal punto di vista di una riflessione morale quanto mai attuale.