La prima sensazione che si ha guardando questo film è che potrebbe essere uno dei protagonisti della corsa agli Oscar. Spettacolare, intimo, emozionante, ricco di umanità. Non vuole essere e non è solo la cronaca di un avvenimento ai limiti della follia, ma la storia di un uomo con tanta curiosità e voglia di mettersi alla prova che a venticinque anni, con non poca incoscienza compie per otto volte la traversata tra le Twin Towers newyorkesi.
The Walk racconta di Philippe Petit, un funambolo che da sempre ha avuto una vita ricca di emozioni ma tanto equilibrato da non essere morto seguendo le sue grandi follie. Ora sessantaseienne, racconta la sua storia, le sue vicende spiegando che tutto è possibile, purché il rischio sia ben calcolato, prevedendo anche quasi l’imponderabile. Robert Zemeckis, affrontando il tema già bene sviluppato nel Man on Wire - Un uomo tra le Torri (Man on Wire, 2008) di James Marsh, che vinse il premio Oscar per il miglior documentario nel 2009, ha voluto realizzare un grande spettacolo di intrattenimento in cui con estrema bravura unisce dramma, commedia, action movie tutti perfettamente resi con tutte le tecniche visive che lui ben conosce, calibrando le emozioni del 3D con effetti speciali che servono solo a ricostruire un set, quello del World Trade Center, impossibile da riavere. E allora, per trenta emozionanti minuti si condivide al fianco di Philippe Petit la sua impresa confrontandosi con la gloria o con la morte, sospesi a 415 metri d'altezza. Se c’è un limite dell’ottimo lavoro fatto dal regista e co - sceneggiatore è nel avere programmato ogni cosa, lasciando poco spazio a quei piccoli o grandi colpi d’ala che possono rendere un film indimenticabile. Con il mestiere e la bravura dimostrati anche in Ritorno al futuro (Back to the Future, 1985), Chi ha incastrato Roger Rabbit (Who Framed Roger Rabbit, 1988), Forrest Gump (1994), Cast Away (2000), ma anche nel contestato e innovativo Polar Express (The Polar Express, 2004), lo spettacolo e le emozioni sono garantite. Il suo è un cinema che lascia a bocca aperta, con una costruzione semplice ed efficace di un mondo visto nelle sue pieghe più positive. Bella la ricostruzione di tutti i momenti della vita del protagonista, dagli inizi nel circo fino a quel momento. Molto bravi e ben scelti gli interpreti con Joseph Gordon-Levit e Ben Kingsley quasi perfetti. Un funambolo venticinquenne, dopo avere già effettuato imprese al limite dell’incoscienza, organizza assieme ad un gruppo fidato di amici l’impresa di attraversare ben otto volte lo spazio che intercorreva tra le Twin Towers a New York.
