Dheepan - Una nuova vita del francese Jacques Audiard ha vinto la Palma d’Oro all’ultimo Festival di Cannes e ha al centro un militante delle Tigri Tamil che combattono il governo centrale dello Sri Lanka con l’obiettivo di realizzare uno Stato Socialista in quella parte del paese. Disgustato dagli orrori della guerra, fugge in Francia costruendosi una famiglia fasulla con una profuga ventiseienne e una ragazza di nove anni che fa passare per moglie e figlia.
A Parigi ottiene l’incarico di custode di un complesso d’immobili situati alla periferia della città. Sono un paio di casermoni che sorgono su un territorio degradato, con uno dei fabbricati preda di bande giovanili che si contendono il traffico della droga e la gestione della criminalità. All’inizio c’è un lento adattamento alla realtà mentre il rapporto con le due donne, che continua a presentare come moglie e figlia, migliora al punto che quando la prima finisce in mezzo a una sparatoria fra bande rivali, lui recupera l’esperienza guerrigliera e ammazza un bel po’ di nemici. L’ultima sequenza ci mostra la famiglia che si è trasferita a Londra ed è diventata una vera unione. Il film lascia non poche perplessità sul modo in cui il paese asiatico è descritto come un inferno mentre la Francia è rappresentata come un terreno di guerra continua fra bande criminali, mentre l’Inghilterra ha i tratti di un quasi paradiso. Per quanto riguarda le psicologie dei personaggi appaiono decisamente schematiche e prevedibili. In poche parole un titolo tutt’altro che indimenticabile che conferma la vocazione di questo regista per le storie a forti tinte come testimonia il suo film precedente: Il profeta (Un prophète, 2009) anch’esso cornato (Grand Prix Speciale du Jury) dal Festival di Cannes, edizione 2009.