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Un mondo fragile Un mondo fragile Hot

Un mondo fragile

Cast, Crew, Infos - Cinema

Titolo originale
La tierra y la sombra
Sceneggiatura
César Augusto Acevedo
Interpreti
Haimer Leal, Hilda Ruiz, Marleyda Soto, Edison Raigosa, José Felipe Cárdenas.
Anno
Durata
97

Per il debutto nel lungometraggio il talentuoso ventottenne colombiano César Augusto Acevedo ha scelto una storia, a tratti autobiografica, che racconta disagio e dolore di chi non ha saputo o voluto condividere le emozioni di una famiglia e per questo ha in sé un vuoto incolmabile. Sua madre è morta quando lui era piccolo, il padre non era presente nella sua esistenza.

Un mondo fragile è’ un film triste, lento che non concede molto allo spettatore se non la partecipazione visiva a un dramma rappresentato mai con toni troppo alti e che si consuma senza che nessuno possa fare nulla. Costruito sulle immagini, sui volti senza speranza dei protagonisti e mettendo in secondo piano il montaggio, richiede dedizione ma ripaga con una magia che sembra impossibile possa scaturire da luoghi tanto tristi e poveri. La polvere, la cenere, il lavoro senza speranza di persone che sanno di avere una vita breve, la rassegnazione per l’impossibilità di creare per se stessi un mondo migliore. Lo sguardo attonito del piccolo di famiglia che alterna giochi infantili con lacrime e dolore. E’ forse il personaggio più bello: emoziona, commuove, costringe a essergli vicino. Del resto, è lui che simboleggia la speranza per il futuro, è l’unico che potrebbe sperare in una vita migliore. Alfonso è un uomo anziano quando torna a casa dopo un'assenza di diciassette anni. La sua famiglia cerca di sbarcare il lunario nelle piantagioni di canna da zucchero ma la lotta contro la natura ha fatto gravemente ammalare il figlio. L’uomo si ricongiunge con la donna con cui una volta viveva che lo accetta solo per accudire il giovane ma che non gli rivolge nemmeno la parola, con la nuora e con il nipotino che non aveva mai conosciuto. Cerca di sistemare le cose che ha trascurato, ma non è facile in questa terra di polvere e rovina. Fuggito da una realtà agricola che non sopportava, ritrova il suo paese distrutto dallo sfruttamento delle piantagioni di canna da zucchero da parte di perfidi capitalisti. Il finale suona come speranza ma anche come conferma del fallimento della sua vita. La scelta narrativa del regista è quella di evitare di dare un volto ai cattivi, né ci fa capire molte cose che accadono ai personaggi. Veri i sentimenti, emozioni rarefatte ma autentiche espresse da attori non professionisti che danno linfa e autenticità a ogni secondo di questo controllatissimo esordio, che ha meritato la Caméra d’or al festival di Cannes. Fino a una decina di anni orsono in Colombia erano prodotti solo due - tre film all’anno. Non c’era un’industria cinematografica vera e propria, sin quando è stata approvata la prima legge sul cinema - riguarda lungometraggi, cortometraggi e documentari - che ha permesso uno sviluppo enorme dell’industria fino ad arrivare alla produzione di circa 60 titoli l’anno. Contributi sostanziosi e voglia, soprattutto, di fare dimenticare la nomea di paese in cui esiste solo la criminalità organizzata a livello internazionale.

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Un mondo fragile
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opinioni autore

 
Un mondo fragile 2015-09-26 13:34:02 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
7.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    26 Settembre, 2015
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