Paura estiva, un classico soprattutto se a muovere i fili è il quarantaseienne Jason Ferus Blum, fondatore e amministratore delegato della Blumhouse Productions, una compagnia specializzata nella produzione soprattutto di horror a basso budget. Ha vinto nel 2014 un Emmy Award per la produzione del film TV The Normal Heart, ed è stato nominato all'Oscar al miglior film per la produzione di Whiplash (2014) costato sui tre milioni di dollari.
Ha iniziato con Scalciando e strillando (Kicking and Screaming, 1995) di Noah Baumbach, suo compagno di stanza al college. Nel 2000 ha creato la Blumhouse con la quale ha prodotto, fino ad ora, una sessantina di titoli tutti contraddistinti da budget quasi ridicoli. Quindi, attori non affermati, effetti speciali sempre ridotti al osso, location homemade, registi sconosciuti: ha creato una factory come Roger Corman e anche lui aiuta i giovani ad emergere. Firmato da Chris Lofing, qui al primo lungometraggio, e da Travis Cluff a cui si ascrive il più che buono Gold Fools (2012), il film è stato realizzato con videocamera tenuta a mano, malferma, dal regista dello spettacolo teatrale. Venti anni dopo la morte di uno studente del liceo durante una recita scolastica – con un cappio al collo che lo aveva strangolato dopo che il pavimento aveva ceduto – gli allievi decidono di riallestire quell’opera, in un maldestro tentativo di onorare l’anniversario della tragedia; c’è qualcuno che non vorrebbe ma, alla fine, lo spettacolo viene preparato. Nei primi quaranta minuti si assiste alle prove, agli scherzi goliardici, alla voglia di creare qualcosa con cui divertirsi. Poi, entrati di notte nel retro del teatro, iniziano le paure: un vecchio televisore che fa intravvedere un servizio sulla morte, manichini, oggetti che fanno paura. I registi si sono occupati in toto del film seguendo anche sceneggiatura, montaggio, effetti speciali, uno di loro è anche tra gli interpreti; il tutto per un budget che non travalica i centomila dollari. L’aspetto del film amatoriale con videocamere tenute maldestramente in mano, colori violenti tendenti al rosso e al blu, paura creata soprattutto dall’apparire e dallo sparire di ombre a mo’ di fantasmi. Siamo di fronte ad un classico B movie che può piacere oppure no; sicuramente non è un capolavoro ma si lascia vedere senza troppe recriminazioni. Soprattutto, ed è raro, non si prende troppo sul serio.
