Difficilmente il sequel di un film riesce essere pari o migliore di quello che l’ha preceduto. Non fa eccezione Ted 2, orsetto di peluche animato dall’amore del suo padrone - amico, che qui perde molto del suo fascino. Geppetto e Pinocchio sono i facili riferimenti - un burattino ed un giocattolo peloso raffrontati ad un falegname ed un ex bambino - di questa storia giocata con tono irriverente e goliardico da Seth MacFarlane, come sempre impegnato nelle molteplici vesti di interprete, sceneggiatore, soggettista, produttore e regista, ma anche, in altre occasioni, come imitatore e cantante).
Il risultato è comunque godibile e le quasi due ore di durata volano tra un colpo basso (letterale) e l'altro, tra situazioni imbarazzanti e demenziali, cattiverie gratuite e battutacce. Questa nuova puntata tende a dare maggiore spazio al giocattolo divenuto (quasi) un essere umano. Vi si racconta il matrimonio con l’avvenente collega cassiera del Supermarket, la crisi coniugale dopo il primo anno, i consigli da lui accettati di proporre all’avvenente moglie di divenire mamma. A questo punto scatta la ricerca di un donatore di sperma per le carenze di Ted nel settore riproduttivo, pretesto per alcune delle gag più divertenti, alloggiate sempre sul pericoloso bordo, mai superato, del cattivo gusto con tanto di tentativo di prelevarlo direttamente da un campione sportivo mentre sta dormendo. A questo punto l’amico di sempre si offre come padre biologico. Appuntamento alla banca del seme ma, quando tutto sembrerebbe a posto, si scopre che la potenziale madre è divenuta sterile per eccessivo uso di droghe. Da questo punto il film cambia registro e riesce, nonostante l’illogicità del contendere, a divenire più serioso parlando di diritti civili, mondo dei diversi, giustizia d’oltreoceano. Infatti, dopo che la coppia ha tentato di adottare un bambino, le autorità si accorgono dell’esistenza di Ted e lo classificano come oggetto e non quale essere umano. Annullato il matrimonio, perso il lavoro, la coppia assieme a Seth intraprende una lotta per ottenere il riconoscimento del peluche quale essere umano. Nella parte finale esplode la l’immagine del forense (Morgan Freeman) che rende da par suo un personaggio non certo facile. In un cammeo che si conclude dopo i lunghissimi titoli di coda c’è Liam Neeson che s’immagina essere un maniaco sessuale. Seth MacFarlane realizza film spesso considerati non benevolmente dalla critica, ma è regista e sceneggiatore di ottimo livello che sa equilibrare ogni elemento narrativo con grande bravura, alternando scene trash a dotte citazioni cinematografiche. Si parla molto di droga, non in termini negativi, tanto da convincere i censori a vietarlo ai minori. Altri elementi fondamentali sono il sesso e i fluidi corporali, tutto quello, cioè, che ci apparenta strettamente agli animali da cui siamo convinti di distanziarci, che fa sembrare Ted più umano di tanti altri personaggi. Le movenze dell’orsacchiotto, trasformate visivamente dagli esperti degli effetti visivi, sono state fornite dallo stesso Seth che è diventato, in questo modo, l’unico protagonista, anche se sdoppiato, del film.