Novità e interesse di Big Game - Caccia al Presidente del finlandese Jalmari Helander durano solo qualche decina di minuti per poi stemperarsi nel solito action movie fracassone e improbabile. Un gruppo di terroristi, meglio di delinquenti che mirano solo al denaro, decide di rapire il Presidente degli Stati Uniti nei cieli della Finlandia durante un trasferimento verso Helsinki ove si terrà un importante prevertice del G8.
La cattura avverrà con l’abbattimento dell’Air Force One e dei caccia che lo scortano, il tutto con la complicità di un gruppo legato al vice – presidente che prenderà il posto del rapito. Sfortunatamente per i congiurati il prezioso ostaggio, catapultato dall’aereo in fiamme in una capsula di sicurezza, incontra nel bel mezzo di una fitta foresta un tredicenne che sta compiendo il rito d’iniziazione alla caccia e che, all’occorrenza, si dimostrerà abile e coraggiosissimo. La prima parte, quella in cui i due personaggi procedono ciascuno per la propria strada, offre qualche motivo d’interesse che scema allorché il film diventa un prodotto d’azione banale e improbabile quanto pochi. La regia sfrutta, anche se in modo parziale, il paesaggio suggestivo della foresta, ma soffre della prestazione attoriale di Samuel L. Jackson che sembra capitato per caso in una storia che non capisce e poco gli interessa. Molto meglio la prestazione del giovane Onni Tommila anche se convinto che il suo personaggio richieda un’espressione perennemente ingrugnita. In poche parole il classico fondo di magazzino ingiustamente sottratto all’oblio che merita.