Ole Lund Kirkegaard, morto nel 1979 quando non aveva nemmeno quarant’anni, è stato per molte generazioni di bambini danesi lo scrittore di maggior successo. A lui si devono, tra il 1967 e il 1975, la stesura di sei romanzi da ricordare: Lille Virgilio (Piccolo Virgilio, 1967), Albert (1968), Orla Frøsnapper, (1969), Hodja fra Pjort (1970) Otto er et næsehorn (Otto è un rinoceronte, 1972) e, forse il suo più grande successo, Gummi-Tarzan (Tarzan di gomma, 1975) che descrive la vita miserabile di un ragazzo piccolo, magro, debole e senza talento di nome Ivan Olsen.
Tutti questi sei libri sono stati adattati sia per il cinema che per il teatro. Ole era cresciuto con genitori complici che gli permisero di seguire le sue fantasie organizzandogli un circo nel giardino e permettendogli di creare un totem per giocare a cowboy e indiani. Laureatosi, Ole aveva fatto lo skipper ma a causa del mal di mare, dopo un anno aveva iniziato a studiare per diventare insegnante. Amava scrivere e, a volte, leggeva le sue storie ai suoi allievi, ma viveva troppo nel suo mondo parallelo e, purtroppo, era diventato un alcolizzato, divorziando circa tre mesi prima della sua prematura morte. Le sue opere sono da tempo presenti sugli scaffali di molti bimbi danesi sotto i dieci anni e le sue storie senza tempo continuano a essere amate negli oltre cinquanta paesi in cui sono state pubblicate. Albert e il diamante magico è stato affidato al bravo Karsten Kiilerich, un cineasta con buone esperienze televisive e una nomination all’Oscar nel 1999, che propone una rilettura bella ed originale del romanzo dove la fantasia ha una logica narrativa perfetta. L’animazione è fatta con pupazzi in 2D e lo sviluppo è adatto ad un pubblico familiare. Albert è un bambino intelligente e sfacciato che è molto temuto in tutta la città per la sua inarrestabile vivacità incoraggiata dai genitori hippy. Quando ha poco più di un anno distrugge accidentalmente la statua dell’eroe locale, il famoso capitano di mongolfiera Leopoldus, Sempre malvisto da tutti per quell’episodio, quando va alle elementari decide di partire all’avventura per diventare lui stesso come il capitano. Con lui il coetaneo Egon che, un po’ timoroso e controvoglia, lo aiuterà nell’impresa (quasi) impossibile.