Regista discontinuo, ma talvolta nella sua ancora breve carriera anche gradevole e funzionale, James McTeigue asseconda una storia in cui la credibilità non è assolutamente la dote principale e dove nulla si rischia da parte degli sceneggiatori proponendo stereotipi del genere thriller per arrivare facilmente al pubblico attuale. Poco più di un esercizio di stile per il regista a cui si può riconoscere il merito di evitare qualunque eccesso fracassone in favore di una tensione, in alcuni momenti, bene costruita.
Pur nell'ottica di un orizzonte narrativo colmo di situazioni viste e riviste, tutto sommato la chimica funziona e la tensione non manca. Nel ruolo dell’Ambasciatrice Maureen Crane una ritrovata e pimpante Angela Bassett, Pierce Brosnan con classe ma anche con grande distacco è il cattivissimo Nash l'orologiaio, la sempre non completamente brava Milla Jovovich è Kate Abbott, la vera protagonista del film dopo Londra e New York fotografate con un certo gusto da Danny Ruhlmann. Un'impiegata del Dipartimento di Stato statunitense viene assegnata all'ambasciata USA nella capitale britannica, dove si deve occupare di prevenzione al terrorismo sul suolo patrio: la sua attività la mette rapidamente nel mirino di alcuni estremisti, che piuttosto che ucciderla decidono d'incastrarla per crimini che non ha commesso, mentre progettano un attentato a Times Square la notte di Capodanno con l'esplosione di una bomba che rischierebbe di portare ad una guerra. Diventata bersaglio di una caccia all'uomo internazionale, Kate deve riuscire a sopravvivere abbastanza a lungo per avere la meglio sui suoi avversari in una disperata battaglia per dimostrare la sua innocenza e insieme salvare le vite di migliaia di innocenti riuniti per festeggiare l'inizio del nuovo anno. Per chi sa accontentarsi, novanta minuti di buon professionismo.