Andrea Preti, fotomodello che ha deciso di essere un artista del cinema, ha fondato la White Wolf Production con cui ha realizzato questo imbarazzante melodramma recitato in maniera terribile, senza apparente regia e con una sceneggiatura difficilmente credibile. Detto questo, il regista ha voluto dimostrare al mondo di essere capace di grandi performance, ed è miseramente crollato sotto il peso di una storia tanto caotica quanto complessa.
In One More Day si parla di psicologia, di crisi esistenziali di uno studente universitario a cui è morto il padre in un assurdo incidente stradale a pochi metri da casa, della sua voglia di reagire al suo lutto e a quello della madre, che peraltro sembra consolarsi velocemente. Auto adorazione di se stesso con altri interpreti che lo acclamano come il migliore attore possibile, Stefania Rocca che cerca di credere nel personaggio della psicologa più in crisi di chi dovrebbe curare In realtà, nessuno crede a quello che dice o fa, Andrea Renzi usa il pugilato per caricare il giovane ed aiutarlo a tirare fuori l’attore che è in lui (!?!?!?), mentre Stefania Rocca è affetta da una malattia che la fa svenire in maniera poco credibile varie volte. Siamo di fronte ad un’opera pretenziosa, inconsistente, noiosa, incapace di interessare o coinvolgere. Oltretutto, manca un’effettiva costruzione narrativa e le varie parti della vicenda sono scollegate tra loro. Mariella Valentini è la madre del ragazzo, a parole soffre ma in realtà cerca di trovare fuori da casa situazioni ludiche che le permettano di iniziare una nuova vita. L’impressione che si ha è che il lavorato sia stato montato e rimontato varie volte per cercare di fornire un po’ di logica a quanto si vede, ma se così è stato sicuramente a nulla è servito. Un ragazzo brillante ma introverso, vive con la madre affranta dalla morte del marito per un tragico incidente. Coinvolto da alcuni compagni di università inizia a frequentare un corso di teatro dove incontra Giulia, misteriosa psicologa amica di Germano, actor coach del corso. Complici le lezioni di teatro, i due finiscono per abbandonarsi a un amore che li aiuterà ad affrontare momenti cruciali delle proprie esistenze. Giulia affronterà la sfida più grande a cui la vita l'ha sottoposta, una grave malattia, e Emanuele il senso di colpa per la morte del padre grazie. Tuttavia, quando tutti i tasselli sembrano ricomporsi, qualcosa di inaspettato svela ciò da cui tutto ha avuto inizio.
