Álex de la Iglesia, alla soglia dei cinquant’anni, continua ad essere l’enfant terrible del cinema spagnolo capace come pochi di creare film intelligenti che sanno mischiare vari generi molto amati dal pubblico in prodotti che hanno il sano sapore dei B movie ormai inesistenti, quei film popolari che hanno accompagnato il cinema per decenni. Demenziale, horror, ironico, d’azione, con excursus nella crisi economica mondiale, nelle difficoltà dei padri separati nel vedere i propri figli, nei difficili rapporti tra donne e uomini nei quali gli ultimi hanno sempre la peggio.
Bene supportato dal suo fido co - sceneggiatore e, probabilmente, non citato regista in seconda, Jorge Guerricaechevarria, sempre con lui in perfetta sintonia in un rapporto intellettualmente simbiotico, ha ritrovato la voglia e la capacità di realizzare film tanto divertenti quanto irriverenti in cui lo splatter raggiunge livelli perfino emotivamente fastidiosi come ad esempio nella figura della Grande Madre, chiaro omaggio alle donne di Fellini. Le streghe son tornate segna il ritorno di questo cineasta al suo primo amore, la commedia nera, genere in cui si è impegnato con La comunidad - Intrigo all'ultimo piano (La comunidad, 2000), 800 balas (2002) mai distribuito in Italia e Crimen perfecto - Finché morte non li separi (Crimen perfecto, 2004). Il regista propone un horror esilarante e destrutturato che ricorda l’esuberanza delle pellicole sulla Movida e, in particolare le prime opere di Almodóvar, peraltro finanziatore dagli incassi dell’opera prima di questo cineasta: Azione mutante (Acción mutante, 1993). Dotato di uno spirito narrativo spiccatamente spagnolo, il regista utilizza il fantastico e lo humour per parlare di problemi concreti; in questo caso l’argomento è la guerra dei sessi, e i nuovi ruoli degli uomini e delle donne nella società. Carmen Maura (che già aveva lavorato con lui nella nerissima commedia La comunidad), si diverte nel ruolo della raffinata e cattivissima leader delle streghe mentre nel ruolo della figlia punk c’è Carolina Bang, bellissima musa del regista spagnolo col quale vive e lavora da anni. Un gruppo di uomini bizzarramente mascherati, che paiono artisti di strada, assalta un Compro Oro nella Puerta del Sol, a Madrid. Sono José, padre divorziato in guerra aperta con la ex-moglie, Tony, suo complice, succube delle donne, Manuel, taxista preso in ostaggio durante la fuga e Sergio, figlio di José. Oltre a loro il cliente del taxi rapito e sbattuto all’interno del bagagliaio. L’improbabile banda, dopo la rocambolesca rapina, si dà alla fuga con l’obiettivo di raggiungere la Francia e sfuggire alla polizia. Arrivati a Zagarramurdi, paesino nei pressi del confine da secoli legato alla stregoneria, i nostri eroi si imbattono in una singolare famiglia di streghe, determinate ad usare i propri poteri per vendicarsi del sesso maschile. Josè e i suoi compagni scopriranno ben presto di essere impotenti pedine in un piano diabolico architettato dalle donne che hanno riconosciuto nel bambino l’eletto. Una curiosità: questo paese basco esiste per davvero ed è stato al centro di svariati sabba anche al inizio del novecento.