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French Connection

Cast, Crew, Infos - Cinema

Titolo originale
La French
Sceneggiatura
Audrey Diwan, Cédric Jimenez
Interpreti
Jean Dujardin, Gilles Lellouche, Céline Sallette, Mélanie Doutey, Benoît Magimel, Guillaume Gouix, Bruno Todeschini, Féodor Atkine, Moussa Maaskri, Pierre Lopez, Eric Collado, Cyril Lecomte, Jean-Pierre Sanchez, Georges Neri, Martial Bezot, Bernard Blancan, Gérard Meylan.
Nazionalità
Anno
Durata
135

La cinematografia francese, che apparentemente è quasi immune dalla crisi mondiale, è prevalentemente conosciuta per le commedie, sia fracassone che dai dialoghi raffinati. French Connection di Cédric Jimenez è, invece, un cosiddetto polar, cocktail equilibrato tra poliziesco e film noir, che, peraltro, oltralpe ha fornito vari esempi di eccellenza.

L’ambientazione è nella Marsiglia tra il 1975 e 1977 con bande saldamente legate all’Italia che dominano ogni affare, illecito o apparentemente lecito, della città. Ispirato alla vera storia del giudice Pierre Michel, poco più che trentenne trasferito da Metz dove si occupava dei minorenni e promosso nella città portuale a giudice in prima linea che collabora con gli americani per debellare il cancro della droga, è un film che dona il meglio di se più nello sviluppo delle varie figure che non nell’azione. Gaetano Zampa, padrino della malavita marsigliese e signore del narcotraffico tra Europa e Stati Uniti, è il suo nemico imprendibile. Napoletano temuto da tutti, anche dai suoi uomini. Il fascino della pellicola, che si avvale di una complessa e solida sceneggiatura cui ha collaborato lo stesso regista, risiede nel carisma di due protagonisti in stato di grazia: Jean Dujardin e Gilles Lellouche che avevano convinto ne Gli Infedeli (Les Infidèles, 2012) di Emmanuelle Bercot, Fred Cavayé, Alexandre Courtès, Jean Dujardin, Michel Hazanavicius, Éric Lartigau e Gilles Lellouche. Qui scolpiscono due figure antitetiche che si combattono senza esclusione di colpi ma congiunte da un legame di ossessione - attrazione, nonostante siano schierate su posizioni opposte. Li divide il modo diverso di intendere questo commercio (il malvivente si considera un benefattore) ma accomunati dallo stesso amore per la famiglia, per i figli, per le mogli che cercano sempre di difendere e tutelare. Il rifacimento maniacale del periodo, l’utilizzo di auto di quell’epoca, la ricostruzione con centinaia di figuranti dell’inaugurazione di una discoteca, i costumi perfetti, tutto questo finisce col limitare il raggio d’azione del regista troppo attento ai questi particolari scenografici per non avere momenti di stanchezza nelle due oltre due ore di proiezione del film. Il giudice ed il malvivente sono due eroi tragici, facce di una stessa medaglia, interpreti al positivo ed al negativo di uno dei momenti più neri della legalità in Francia. Giovane e dotato, questo regista firma un prodotto interessante anche se non privo di pecche.


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opinioni autore

 
French Connection 2015-03-28 10:14:37 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
7.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    28 Marzo, 2015
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