DreamWorks si lancia in una nuova avventura investendo molto su un film tratto dal libro per bambini Quando gli alieni trovarono casa (The True Meaning of Smekday, 2007) di Adam Rex, uscito in Italia da pochi giorni grazie a Il Castoro, ma pubblicato negli Stati uniti otto anni orsono.
Più che tratto, sarebbe meglio dire ispirato al testo letterario visto che la maggior parte dei personaggi e alcune situazioni sono state create di sana pianta dagli esperti sceneggiatori Tom J. Astle e Matt Ember autori, tra l’altro, di Epic - Il mondo segreto (Epic, 2013). Diretto dal bravo Tim Johnson che aveva debuttato alla regia Z la formica (Antz, 1998), Home – A casa propone situazioni e personaggi non certo originalissimi che ricordano il film Minions (2015) di Kyle Balda e Pierre Coffin, il cinema di Hayao Miyazaki e il volo dell’automobile, con l’amicizia tra ragazzina ed extraterrestre presente in molteplici film, a partire da E.T. - L'extra-terrestre (E.T. the Extra-Terrestrial, 1982) di Steven Spielberg. Queste somiglianze non pregiudicano l’interesse per la storia degli alieni che, non avendo più un pianeta dove nascondersi dal mostruoso nemico che li insegue, invadono la Terra confinando la razza umana in una landa australiana equipaggiata di casette a schiera e parchi gioco. Lo scopo della graziosa Tip, unica scampata al rapimento degli umani, è quello di ritrovare sua madre e capire che lo strambo Oh può esserle d’aiuto. Pasticcione come pochi – ha inviato per sbaglio un sms a tutto il mondo, compreso al cattivissimo, col suo indirizzo – che parla sempre e vuole divertirsi. Da notare che Tip è la prima protagonista animata afroamericana per la DreamWorks, scelta fatta dopo un attento sondaggio. E’ narrativamente un film ricco, composito e, per certi versi, depistante. Comico, molto poetico, emozionante, ricco d’azione ma anche di lunghi silenzi. Peccato che nell’edizione italiana le belle canzoni perdano molto sia della piacevolezza che dei contenuti: in originale, Tip è doppiata dalla bravissima Rihanna. Difficile capire se il film piacerà al grande pubblico; sicuramente è interessante anche se non sempre immune da pecche.