Opera ben realizzata di Cristina Comencini, racconta della ricorrenza per i dieci anni della morte di un noto attore, conosciuto soprattutto per essere stato un Latin Lover. Ha avuto quattro figlie ufficiali da madri diverse tra cui due dalle sue uniche mogli vere, un’italiana e una spagnola. Tutte queste vedove arrivano con i propri problemi e rancori mai sopiti e legati al passato. La villa del paese natale dell’attore, dove lui ogni estate radunava la sua particolare famiglia, è di nuovo al centro delle loro crisi.
Oltre a loro, cinque uomini importantissimi per lo sviluppo della storia di Latin Lover: un anziano critico e biografo che del lavoro dell’attore ha fatto la sua ragione di vita, un giornalista appassionato della sua opera, ma che rischia di scoprire troppi segreti, il montatore dei suoi ultimi film nonché fidanzato segreto della figlia maggiore, il marito di quella spagnola, che incarna nel peggior senso del termine l’arte della seduzione maschile. In questa caotica situazione arriva il quinto, il più scomodo, quello che nessuno avrebbe più voluto incontrare, lo stuntman spagnolo controfigura ufficiale del divo e, probabilmente, suo amante. Cristina Comencini, nata economista divenendo poi sensibile scrittrice e regista sia per il cinema che per il teatro, dimostra ancora una volta di avere un debole per la commedia, soprattutto quella virata al femminile. Non tutti i suoi film sono riusciti, e spesso ha peccato anche di eccessiva sicurezza, ma quando è in un momento buono realizza opere quantomeno interessanti. Ha la grinta che le ha permesso di imporsi in un mondo ancora maschilista dove le donne vengono considerate poco anche se, spesso, valgono molto. Pur essendo un film basato principalmente sui personaggi femminili, mette al centro un uomo, l’uomo virile idealizzato e mitizzato che vive attraverso la figura di un divo degli anni d’oro del nostro cinema, con la sua incapacità di godere del vero amore e l’esigenza di fagocitare ogni cosa gli assomigli. Sesto uomo, che vive all’interno di pseudo documenti visivi è il latin lover interpretato con grande bravura da Francesco Scianna. Ottimo anche l’attore spagnolo Lluís Homar che vive con dolcezza e grinta, amore e dedizione il personaggio dell’innamorato del divo che mai aveva potuto ufficializzare questo suo sentimento anche se le mogli erano al corrente di tutto. Splendido il suo dialogo mentre scorrono sullo schermo le immagini dei più noti film del suo grande amico ed amante. Per il resto un testo tutto al femminile, con interpreti di assoluto valore. L’ultimo personaggio per una magistrale Virna Lisi, sorridente e solare; interpreta una donna forte, che forse per amore, forse per convenienza ha vissuto tanti anni al fianco di un uomo che la tradiva. Al suo pari la spagnola Marisa Paredes, la seconda moglie, che riesce a rendere divertente un personaggio di grande intensità. Bravissime anche le figlie Angela Finocchiaro e Valeria Bruni Tedeschi che raccontano con battute molto ben scritte le loro esistenze di donne solo apparentemente fortunate.