Chi è senza colpa del belga Michaël R. Roskam nasce dal racconto Animal Rescue pubblicato nella raccolta Boston Noir dello scrittore e sceneggiatore Dennis Lehane (1965), che ha utilizzato proprio questo film come base per il romanzo The Drop, pubblicato nel 2015. Quest’autore è una delle figure più importanti del panorama letterario americano e il suo legame con il cinema è particolarmente stretto.
Da Mystic River Clint Eastwood ha tratto, nel 2003, il film omonimo, allo stesso modo in cui Ben Affleck ha utilizzato, nel 2007, un altro suo romanzo, Gone Baby Gone, per il suo secondo film da regista e Martin Scorsese ha preso spunto, nel 2010, dal suo volume Shutter Island. In quest’ultimo film, che segna anche l’ultima performance attorniale di James Gandolfini, l’anziano proprietario di un bar, che ha passato di mano cedendo il locale alla mafia cecena che lo utilizza anche come punto di raccolta del denaro sporco, decide di tentare il grande colpo rubando il malloppo ai malavitosi. Marv, questo il suo nome, coinvolgerà nel dramma, suo malgrado, il cugino Bob Saginowski che nasconde dietro l’esistenza apparentemente defilata di barman un passato dai tratti quantomeno oscuri. Lo risveglierà da quella sorta di torpore un cucciolo di pitbull, ferito e abbandonato, che lui trova in un secchio di rifiuti e affida a una ragazza, non meno sola e marginalizzata, che incontra in modo casuale. Un teppista nevrotico e violento, ex amante della donna, si mette in mezzo reclamando la proprietà dell’animale. Ne nasce uno scontro all’ultimo sangue che lascia sul terreno vari cadaveri. Ciò che conta nel film non è tanto la storia e gli snodi che la muovono quanto l’atmosfera di degrado e abbandono che marca i vari protagonisti e li ricollega allo sguardo mesto e disperato tipico di del romanziere e del regista, qui all’opera seconda dopo il più che promettente Rundskop (Bullhead, 2011).