Tratto come Kick-Ass (2010) da un graphic novel di Mark Millar, il nuovo film dell’inglese Matthew Vaughn conferma la facilità con cui tratta la cultura pop, infarcendola di una piacevole nota sovversiva che la rende adatta sia ad un pubblico della domenica che alle persone che dal cinema richiedano intelligenza. Il decantato autore di X-Men - L'inizio (X-Men: First Class, 2011) fa centro e, nonostante la durata superiore alle due ore, riesce a mantenere sempre acceso l’interesse.
Kingsman - Secret Service è a tratti fracassone ma con classe anche grazie all’alta qualità del cast che racchiude ottimi attori quali Colin Firth, Michael Caine, e Samuel L. Jackson. Molte, forse troppe, le citazioni a film precedenti ma questo, tutto sommato coinvolge il cinefilo in un gioco intelligente. Intelligenza, classe, ironia, voglia di stupire pur non essendo sempre originali nelle trovate. Proprio questo continuo tentativo del regista di creare sorpresa alla fine rischia di essere un po’ noioso, un piccolo difetto per un film a tratti entusiasmante. Colin Firth e Taron Egerton sono il maestro e l’allievo che fanno dello stile la loro arma letale, condita da un’irriverenza sfacciata nei confronti dell’ordine costituito. Sul set il regista e Mark Millar hanno ideato la storia che sarebbe diventata Kingsman: Secret Service; dal loro connubio è previsto nascano almeno altri due film. Si parla di spie d’élite alla James Bond, si racconta l’impossibile trasformazione di un ragazzo di strada in un perfetto gentleman al servizio di una sofisticata agenzia di intelligence, si ride e ci si carica di tensione adrenalinica. Il tutto in un film che vuole essere unicamente un gioco che possa piacere anche al grande pubblico. Durante un’esercitazione militare di massima segretezza, un agente muore per non tradire e lascia orfano il figlioletto di cinque anni. La famiglia riceve una medaglia molto particolare e un numero telefonico da usare una volta sola nel caso il ragazzino avesse bisogno di un favore di qualsiasi tipo. Dopo diciassette anni il giovane, che ha lasciato gli studi, è disoccupato e vive un’esistenza senza prospettive. Dopo essere stato arrestato per aver rubato una macchina, sfrutta la medaglia per poter uscire di prigione e viene aiutato da una spia impeccabile che ha un debito nei confronti di suo padre che gli ha salvato la vita. Colpito dalle sue qualità, decide di rischiare la propria reputazione inserendo il ragazzo all’interno dell’elitaria organizzazione segreta di cui fa parte. Assieme riusciranno anche a rendere innocuo il solito pazzo con mire di dominio sul mondo. Non è la storia ad essere affascinante, ma lo è una sceneggiatura capace di donare mille occasioni di divertimento intelligente. Il cattivo è un Samuel L. Jackson che sa proporre un ottimo mix dei tanti pazzi dominatori del mondo che lo hanno preceduto.