E’ l’adattamento della graphic novel omonima realizzata da Posy Simmonds, pubblicata in Francia nel 1999 e liberamente ispirata Madame Bovary di Gustave Flaubert (1821 – 1880). In Italia è stata presentata con successo dalle Edizioni Hazard. Gemma Bovery è diretto con mano felice da Anne Fontaine che, assieme a Pascal Bonitzer, ne ha anche curato la sceneggiatura.
Gemma Arterton, la sensuale e brava interprete, è qui al secondo personaggio creato da Posy Simmonds: infatti, per Stephen Frears aveva già fatto vivere Tamara in Tamara Drewe - Tradimenti all'inglese (Tamara Drewe, 2010). Per Hansel & Gretel - Cacciatori di streghe (Hansel & Gretel: Witch Hunters, 2013) la ventottenne britannica era stata scelta più per l’avvenenza fisica che non per comprovata bravura e lo stesso aveva fatto Frears. In questa occasione, con la cineasta francese è nato un rapporto più simbiotico che le ha permesso di dimostrare come anche la bravura faccia parte delle sue doti. Non sapeva il francese e per otto mesi ha vissuto in Francia per impararlo, incontrando la regista un paio di volte la settimana per affinare il personaggio. Quando ha iniziato a girare, è riuscita a convincere anche lo scettico Fabrice Luchini che fosse l’interprete ideale per questo personaggio legato strettamente al famoso testo ottocentesco che l’attore ama moltissimo. Sicuramente, la cineasta è entrata più in sintonia con Posy Simmonds che non il regista inglese, infatti rende in maniera magistrale questa britannica che si scontra con un mondo che non conosce eliminando tutte le scene ambientate a Londra, togliendo alla protagonista punti eccessivi di contatto col suo prima e dopo Inghilterra. La racconta come una ragazza un po’ fatua che si sposa senza pensarci troppo e che impiega ancora meno tempo a capire di avere sbagliato. Lasciando il suo amante a Londra, sposa l’agiato Charlie Bovery col quale acquista una fattoria in Normandia. Il loro vicino di casa Martin, un intellettuale parigino riciclatosi in panettiere del villaggio, mantiene una fervida immaginazione e una passione mai sopita per la grande letteratura, in particolare per le opere di Gustave Flaubert. Questa passione si risveglia quando la coppia di inglesi, dai nomi curiosamente a lui familiari, si trasferisce lì. Nonostante i suoi tentativi, la ragazza fa gli stessi errori di Madame Bovary e la stessa fine. Bravissimi tutti. Belle immagini ma, forse, il ritmo teatrale soffoca un po’ il piacere dello spettatore.