Christopher Chris Kyle (1974 – 2013) è stato un militare del corpo speciale dei Navy Seal, acronimo dietro cui si nascondono le parole (mare) SE, (aria) e A (terra) L. Sono soldati d’élite utilizzati in missioni particolarmente pericolose, lui era un tiratore scelto con il compito di proteggere dall’alto di edifici le truppe di terra cha avanzavano in zone di guerra.
Quando si congedò aveva ucciso, secondo una versione ufficiale, 160 nemici, anche se lui vantava più di 250 centri. La sua fama attraversò la seconda guerra del golfo (2003 – 2011) a cui partecipò per un ben quattro volte. Congedatosi nel 2009, rientrò in patria dove si dedicò all’assistenza dei reduci rimasti menomati. Fu proprio uno di questi, affetto da disturbo post traumatico da stress, che gli sparò, uccidendolo in un poligono da tiro. Prima di morire, nel 2012, aveva affidato a Jim Defelice e Scott Mcewen un’autobiografia, American Sniper (Autobiografia del cecchino più letale della storia americana), da cui è stato tratto il film diretto da Clint Eastwood che lo ha preso in mano da Steven Spielberg, costretto a rinunciare da altri impegni di lavoro. Non è facile valutare quest’opera, una delle meno personali di questo regista, che avuto sicuramente il merito di guardare al protagonista e agli eventi bellici che attraversa con realismo senza cedere né alla tentazione della facile retorica patriottarda, né all’altrettanto facile critica antibellicista. La guerra che scorre sullo schermo ha il giusto grado di violenza, i personaggi che la popolano mescolano sentimenti patriottici, paura fisica e nostalgia esistenziale. Ne nasce un grande affresco in cui l’orrore non è celato, ma affiancato a un gusto per l’esaltazione dell’individualismo che è uno dei tratti distintivi di questo regista. Un individualismo costantemente accompagnato, qui come nelle altre opere di questo cineasta, da un senso di sconfitta che è, ad un tempo, nostalgia per un passato sepolto per sempre (la prima vocazione del militare è quella di fare il cowboy) e consapevolezza della società di massa che ormai ingloba tutto e tutti.