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Pride

Cast, Crew, Infos - Cinema

Titolo originale
Pride
Sceneggiatura
Stephen Beresford
Interpreti
Bill Nighy, Imelda Staunton, Dominic West.
Nazionalità
Anno
Durata
120

Il 1984 è un anno centrale nella politica del primo ministro conservatore inglese Margaret Thatcher (1925 – 2013), è il momento in cui la Lady di Ferro scatena l’offensiva contro le Trade Unions, i sindacati che tradizionalmente costituiscono il punto di forza del partito Laburista. A fronteggiarsi è il primo ministro e l'Unione Nazionale dei Minatori (NUM), che ha reagito con la proclamazione dello sciopero generale nelle miniere di carbone alla decisione governativa di chiudere quella di Cortonwood, nello Yorkshire, come primo atto dello smantellamento di venti siti estrattivi, un processo che avrebbe comportato la perdita di venti mila posti di lavoro.

Lo scontro durò cinquantun settimane durante le quali si registrarono due morti, settecentodieci licenziamenti e furono avviati diecimila procedimenti giudiziari. Un congresso straordinario del sindacato votò, a stretta maggioranza (novantotto a novantuno), la ripresa del lavoro. Fu una sconfitta cocente per il movimento operaio a cui fecero seguito le privatizzazioni nei settori della sanità, trasporti, telecomunicazioni, porti, servizi. Ne emerse una Gran Bretagna del tutto diversa da quella di dieci anni prima, un paese in cui la mano pubblica era stata quasi annullata. Questo il clima che fa da sfondo a Pride, terzo film del produttore, regista e sceneggiatore Matthew Warchus che è partito da un fatto di cronaca per realizzare un’opera di grande sensibilità e interesse. In occasione del Gay Pride del 1984 l’attivista Mark Ashton lancia una raccolta di fondi per sostenere la lotta dei minatori fondando la Lesbians and Gays Support the Miners (Lesbiche e omosessuali sostengono i minatori, LGSM) che raccoglie in breve tempo molte migliaia di sterline. Denaro che molti scioperanti accettano di malavoglia, imbevuti come sono di pregiudizi omofobici. Lentamente la solidarietà fra oppressi ha la meglio sulle diffidenze al punto che, una volta terminata la lotta con una sconfitta storica, saranno proprio i minatori ad aprire la marcia del Gay Pride 1985. Il film è costruito magnificamente, alternando dramma e ironia, tensioni e momenti d’amicizia, personaggi burberi ma aperti al nuovo a biechi conformisti. E’ un testo che testimonia, ancora una volta, la forza e l’intelligenza del cinema britannico e la possibilità di mettere assieme realtà e fantasia, impegno sociale e comicità. Un’ultima nota: gli anni sono gli stessi in cui l’AIDS inizia a mietere vite, lo stesso Mark Ashton ne sarà vittima, e questo aggiunge un elemento di forza a un discorso in cui la solidarietà fra gli emarginati ha un ruolo fondamentale.

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Pride
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opinioni autore

 
Pride 2014-12-18 18:59:47 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
8.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    18 Dicembre, 2014
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