Gone girl è il titolo di un bel romanzo della scrittrice quarantatreenne americana Gillian Flynn pubblicato con grande successo nel 2012. E’ la storia di una complessa relazione coniugale, un quadro che prende l’avvio dalla scomparsa, in occasione del quinto anniversario di matrimonio, di Amy Dunne, scrittrice di successo che si è trasferita da New York con il marito Nick in una cittadina del Missouri dopo che entrambi sono stati costretti a far fronte a pesanti difficoltà economiche: lui ha perso il lavoro di giornalista, i libri di lei segnano vendite in discesa.
Da questo volume David Fincher ha tratto il film L'amore bugiardo - Gone Girl che prende il via dalla presenza della coppia nella cittadina ove l’uomo ha aperto un bar con la sorella, lo ha fatto usando i soldi della moglie che risulta proprietaria dell’esercizio. Quando la donna sparisce il marito diventa il principale indiziato, anche perché la polizia trova una lunga serie d’indizi che portano all’uomo: tracce di sangue, testimonianze di litigi, liste di oggetti costosi comperati con la carta di credito della moglie. Questa è la prima parte del film che, nella seconda, svolta decisamente mettendo al centro del discorso la donna che, scoperto il tradimento del marito con una giovane studentessa, ha architettato la sparizione sicura che l’uomo sarà sospettato e incriminato per il suo supposto omicidio. Il disegno sta andando a termine quando un improvviso ostacolo manda tutto all’aria. Una coppia di malviventi, incontrati nell’albergo in cui la moglie si è nascosta, la rapina del denaro che ha portato con se lasciandola senza un centesimo. A questo punto Amy fa di necessità virtù: riallaccia i rapporti con un ricco ex – spasimate, si fa aiutare, lo irretisce e lo uccide, riemergendo alla luce della società come vittima di una sequestratore e stupratore. Ora le cose sono davvero a posto, i due possono continuare a presentarsi come una coppia modello anche se, fra le mura domestiche, continuano le tensioni e i ricatti della moglie nei confronti del marito. La regia organizza con precisione chirurgica questa danza macabra orchestrata attorno alle tensioni e a una guerra continua fra i sessi. Il racconto procede spedito e armonioso con un ritmo serrato che ne fa un thriller di classe, reso particolarmente accattivante dall’interpretazione di Rosamund Pike che modula con perfezione e intelligenza sia la perfidia sia la normalità della moglie. Assai più grigio Ben Affleck troppo preoccupato di far valere la sua bellezza per prestare la necessaria attenzione alle sfaccettature del personaggio.
