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La stella che non c'è ···· La stella che non c'è ···· Hot

La stella che non c'è ····

ImageGianni Amelio (Lamerica, 1994; Le chiavi di casa, 2004) ha girato, per buona parte, La stella che non c’è, nella Cina profonda. La storia, tratta dal libro La dismissione di Ermanno Rea, ha al centro un tecnico che scopre un difetto e il modo per sanarlo in un impianto siderurgico venduto, di seconda mano, dall’Italia alla Cina. Di sua iniziativa, mosso dall’orgoglio per una cosa professionalmente ben fatta, parte per il grande paese asiatico, alla ricerca della fabbrica che ha acquistato l’impianto. Cosa non facile, vista la complessità della burocrazia e il numero della industrie che operano in quella nazione. Lo aiuta una giovane interprete, con la quale stabilisce un rapporto dapprima brusco, poi umanamente forte, forse persino sentimentale.   

Il giudizio sul film può essere articolato in tre parti. C’è il capitolo, molto bello e straordinariamente ispirato, su cui si dipana l’orgoglio del lavoro ben fatto che anima il protagonista, un proletario che non rinuncia al suo stato, ma che lo abita realizzando al meglio e con la maggiore dignità ciò che è chiamato a fare. Su questo piano il film dà il meglio di se nel confronto con gli operai cinesi che, spesso, appaiono poco sensibili alla dignità professionale. C’è, poi, lo sguardo, caotico e a tratti sociologicamente superficiale, sulla Cina, le sue contraddizioni, le durissime condizioni di vita dei suo abitanti. Qui le domande irrisolte sono molte e in qualche punto il film cede a una contemplazione che mal si sposa con momenti in cui domina un facile didascalismo. C’è, infine, il rapporto fra i due personaggi ed è il punto più debole, quello attraversato da alcune pericolose banalità, come la possibile storia d’amore, i conflitto tipici da strana coppia, la duplicazione del finale con un’aggiunta quasi ottimista che stona con l’amarezza profonda di un film votato, come è costume di questo regista, alla registrazione di una sconfitta dolorosa, non disgiunta dalla necessità di superarla e continuare a vivere.

valutazione: 1 2 3 4 5

Regia: Gianni Amelio; sceneggiatura: Gianni Amelio, Umberto Contarello; interpreti: Sergio Castellitto, Ling Tai; produttori: Marco Chimenz, Giovanni Stabilini, Riccardo Tozzi; musica: Franco Piersanti; fotografia: Luca Bigazzi; montaggio: Simona Paggi; società di produttrice: Cattleya; nzionalita: Italia /Francia / Svizzera /Singapore; anno di produzione: 2006; durata:103. min.

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