La sceneggiatura è tratta dal romanzo Il labirinto di James Dashner (Fanucci Editore), primo libro della trilogia The Maze Runner. Attualmente si stanno concludendo le riprese del secondo, Maze Runner - La fuga. La storia ha poche novità confronto ad altri prodotti che descrivono un post apocalisse, eppure affascina e coinvolge.
Wes Ball, qui all’opera prima ma con molta esperienza maturata come responsabile di effetti visivi e grafico di una decina di video short su Star Trek, è bravo nel costruire il microcosmo in cui si svolgerà il film, tratteggiando i caratteri e le idiosincrasie della trentina di adolescenti che si trovano a condividere uno stretto rettangolo erboso cinto da mura altre oltre venticinque metri. Già dalla prima scena, riproposta integralmente nei trailer, si entra nel giusto spirito con il protagonista prigioniero di un ascensore, tutto grate, che sale velocemente e si ferma proprio in quel terreno che sarà lo sfondo di tutto il film. Non sa il suo nome, non si ricorda nulla del passato, è impaurito e stanco. I ragazzi che lo accolgono sono nelle stesse condizioni, e si ricordano solo il loro nome, ma questo dopo un paio di giorni che sono lì. C’è uno sviluppo in cui veniamo a conoscere le caratteristiche dei singoli, chi ha la leadership e chi, invece, si limita ad obbedire. Si evita la trappola della ripetitività di situazioni e anche visualmente l’esistenza claustrofobica vissuta dai protagonisti si rinnova di sequenza in sequenza senza ripetizioni, con l’utilizzo degli effetti speciali quasi sempre in aiuto per creare magie e non per spegnere ogni cosa in immagini fracassone. Solo in un secondo tempo diventa drammatica presenza di un il labirinto a cui si può accedere attraverso un varco nelle mura, aperto ogni mattina e attraversato da alcuni ragazzi definiti corridori che cercano per gli altri una via d’uscita. L’arrivo di Thomas, il giovane che appare nella prima scena, mette in discussione tutto e tutti. Lui è un novizio ma attraversa il varco per soccorrere un compagno infrangendo le regole del gruppo, diviene corridore contro la volontà del leader, si trasforma in fonte di sospetto quando arriva, sempre in ascensore, una ragazza che sembra conoscerlo. Il dubbio che guida un po’ tutta la vicenda lo si può sintetizzare in poche parole: è meglio vivere da prigionieri in un luogo sicuro oppure osare e affrontare un mondo sconosciuto? Il finale, con molte spiegazioni su quanto accaduto e nuovi dubbi che preparano la seconda parte, prevista in uscita nell’estate 2015, non è privo di ingenuità, ma questo non sembra turbare il pubblico che ha decretato un grande successo al film.