I produttori de L’evocazione - The Conjuring (The Conjuring, 2013) hanno pensato di sfruttare al massimo il successo del film diretto da James Wan e, oltre al sequel The Conjuring 2: The Enfield Poltergeist previsto in uscita per il 2015, hanno creato un altro film spin-off a basso costo, incentrato sulla bambola posseduta, autentica protagonista in alcune scene del film originale.
Scritto dal televisivo Gary Dauberman e diretto da John R. Leonetti, che aveva firmato la fotografia de L’evocazione, il film parte da una storia legata alla bambola e ai suoi proprietari prima della storia mostrata nel film originale, che era liberamente tratto dai racconti di Ed e Lorraine Warren. Qui si incontrava Annabelle, al centro di fenomeni paranormali, ora torna quale protagonista assoluta con una vicenda che è il prequel dell’altra: una bambola da cui sprigiona una maledizione incontrollabile. Il giovane medico John Form ha trovato il regalo perfetto per Mia, la moglie incinta: una bambola di grandi dimensioni che indossa un abito da sposa bianco candido e che lei aggiungerà alla sua collezione. Dopo la nascita della figlioletta, durante una notte la loro casa è assalita da una setta satanica che attacca con violenza la coppia, seminando sangue e terrore. In seguito nella casa accadono strani episodi che inducono la coppia a trasferirsi in un’altra città, ma prima buttano nell’immondizia la strana bambola. I fatti paurosi e incomprensibili si ripetono, e il bersaglio ora sembra essere la piccola. Quella bambola ricompare e sembra l’origine di tutto il male che li attornia. Il regista non fa mistero di essersi ispirato al Rosemary's Baby - Nastro rosso a New York (Rosemary's Baby, 1968) di Roman Polanski con citazioni quale il nome del personaggio principale che è Mia, così come le infami gesta della Family, fatto che relega nella serie B questo film, ma libera il regista dall'onere di dover gestire delicati equilibri e ambizioni forse insostenibili in una produzione low budget. La prima parte risente favorevolmente di questa atmosfera di già visto anche se realizzato in maniera molto valida, la seconda è ancora più ripetitiva. Sono pochi gli effettacci e molti gli spunti gradevoli: da consigliare ad un pubblico che dal horror esige anche un minimo di credibilità e di intelligenza.