Film noir perfettamente calibrato, vive all’interno di un’ambientazione magica e drammatica donata dalla neve che colora ogni cosa della sua bellezza e del suo claustrofobico senso di oppressione. Hans Petter Moland aveva presentato con grande successo a Berlino En ganske snill mann (A Somewhat Gentle man – Un uomo piuttosto gentile, 2010), una divertente e insolita dark comedy mai giunta in Italia interpretata da Stellan Skarsgård e scritta dal regista con lo sceneggiatore Kim Pupz Aakeson; gli stessi si sono riuniti per questa nuova avventura, ed il risultato non cambia.
In ordine di sparizione (Kraftidioten) è un film che sbilancia, diverte, stupisce, fa raccapricciare per alcune scene molto forti, interessa e coinvolge sempre. Nils è stato proclamato cittadino dell’anno, guida il suo spazzaneve ed è utilissimo nel tenere sgombre le strade ed evitare ai suoi concittadini di essere isolati dal mondo. Quando però suo figlio, che lavora onestamente all’aeroporto, viene trovato morto per overdose ma in realtà ucciso da una banda di spacciatori forse per errore, l’uomo si attiva per dare il via ad una spietata vendetta privata. Sullo schermo appare sempre il nome della vittima successiva, con tanto di croce mortuaria. Dopo le prime efferate uccisioni che potrebbero fare pensare ad un testo permeato solo di violenza, il film si trasforma, con attento studio dei ritmi narrativi, in un bellissimo noir con le atmosfere ed i mortali equivoci che ricordano Pulp Fiction (Pulp Fiction, 1994) di Quentin Tarantino, ma interpretati con straordinaria originalità. Il capo della banda responsabile della morte del ragazzo è un criminale sopra le righe, raccontato con grande ironia nei suoi rapporti con gli scagnozzi, con il raffinatissimo figlioletto e la ex moglie; a lui si contrappone la banda serba rivale capitanata da Bruno Ganz con la quale si scatena un conflitto proprio per gli equivoci volutamente creati dall’inconsolabile padre. Questo tono a tratti quasi rilassato non fa cadere il film nel pericoloso baratro della farsa: gli sceneggiatori hanno scritto un copione preciso e sfumato con tempi perfetti che permettono all’opera di cambiare continuamente il tono tra dramma e commedia, riuscendo nella non facile operazione di creare un cocktail di emozioni assolutamente godibili. Gli splendidi protagonisti Stellan Skarsgård e Bruno Ganz sono anche coproduttori, a dimostrazione che spesso l’intelligenza ha la necessità di autofinanziarsi per potere creare opere non banali e, forse, non in grado di ottenere il successo che meriterebbero.