Alice è laureata nel campo della comunicazione, Martina è giocatrice di basket senza ingaggio, Gilda fa la cameriera in un bar per aiutare il fidanzato meccanico, Rossella lavora come cam girl ma è scontenta del quaranta per cento che le riconoscono i titolari del sito. Questi i quattro personaggi scelti da Mirca Viola per raccontare una storia attuale che ha sicuramente risvolti nel disagio sociale contemporaneo.
Alla sua opera seconda dopo il mediocre L’amore fa male (2011) che raccontava della solitudine e della vita di tre coppie male assortite, la regista non dimostra di avere fatto grossi miglioramenti. Miss Italia a diciannove anni ma senza riconoscimento perché sposata, fotomodella, attrice, conduttrice televisiva, aiuto regista per Salvatore Piscicelli e per Figurine (1997) del genovese Giovanni Robbiano, testimonial per un noto profumo, la quarantaseienne forlivese ha una vita particolarmente attiva di cui fa parte anche un matrimonio durato oltre venti anni col produttore e sceneggiatore Enzo Gallo. Aiutata dal ex-marito ha realizzato un film, Cam Girl, da lei molto amato ma che non ha saputo realmente costruire, riducendolo ad un onesto prodotto in cui non soccombe sotto il peso di possibili scene hot ma che nella scrittura è ingenuo e raffazzonato. Poco si spiega realmente dei problemi delle ragazze, i vari personaggi collaterali servono per dire battute ma non per fare capire la vicenda, le interpreti principali ci mettono grande impegno ma difficilmente risultano convincenti. La sceneggiatura spiega i meccanismi economici dell’affare, le percentuali che vengono date alle ragazze, i costi per un webmaster, per essere su Google tra i primi siti presenti, la scelta della parola chiave per essere subito trovati, accenna all’allegria che unisce queste ragazze che affrontano assieme una nuova avventura. Poi, purtroppo, racconta con toni da telenovela il fallimento della laureata i cui genitori credono lavori in agenzia pubblicitaria, il rifiuto del fidanzato meccanico per il mestiere della ragazza, l’amore di una di loro per cliente romano giovane ed agiato. In questo ruolo c’è il figlio della regista Nicolas Gallo mentre la figlia Angelica è co-sceneggiatrice del film che, come già detto, è prodotto dal padre per l’Angelika Film Production creata per i film di questa regista. Un’impresa dal sapore familiare che probabilmente non otterrà grossi riscontri al box office, ma che ha convinto vari investitori istituzionali ad aiutare la cineasta in questo suo ulteriore sogno.
