Dopo api, formiche e tanti altri insetti, grazie a Barry, Gloria e i Disco Worms (Disco ormene) del danese Thomas Borch Nielsen, vediamo cosa succede nella comunità dei vermi. Il giovane Barry decide di sfidare il monotono destino che attende ogni vermetto, lo fa fondando una band musicale. Un giorno si imbatte in un vecchio disco in vinile e il ritmo boogie lo conquista. Il suo corpo inizia a muoversi e, totalmente fuori controllo, comincia a ballare: improvvisamente ha la brillante idea di fondare una grande disco band.
Se Barry potesse realizzare un sogno, desidererebbe non essere mai nato verme e non stare più, come i suoi simili, in fondo alla catena alimentare. Questa l’idea base di un film d’animazione gradevole, indirizzato ad un pubblico under dieci anni. La curiosità principale è che i distributori italiani si sono interessati di un prodotto realizzato otto anni orsono e che ne hanno tratto un’edizione italiana curata nella parte vocale con l’intervento determinante di Arisa che gioca ad essere stonala, come la vermetta coprotagonista, per poi sfoderare una voce bellissima. Ne è nato un film ottimista che vuole dimostrare che, con la forza della volontà, tutto è possibile, anche trasformare i sogni in belle realtà. Il problema del film è che ruota tutto attorno a questa unica idea e, nonostante la sua brevità, rischia di essere fin troppo ripetitivo e noioso. Gli sceneggiatori hanno voluto parlare direttamente ai più piccoli limitando, quindi, il pubblico ad una fascia che non comprende gli adulti. La magia di una colonna sonora e una bella animazione che affrontano e vincono la sfida di fare ballare animaletti senza arti in maniera molto efficace, fanno di questo prodotto un appuntamento quantomeno interessante. Il regista è stato un ottimo responsabile degli effetti speciali e il suo apporto è più importante nella parte visiva che non in quella del racconto. Tutto sommato, il film rappresenta un buon esempio di prodotto per famiglie ricco di una ingenuità difficile da trovare in tanti altri prodotti che non sanno trovare il linguaggio giusto per esprimersi con pubblico infantile. Da non sottovalutare il lavoro fatto Jörg Lemberg, buon musicista danese, che ha selezionato il meglio del funky e di certa Disco Music facendola sentire ad un pubblico che difficilmente la conosce, e non parliamo solo dei bimbi.