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Saving Mr. Banks Saving Mr. Banks Hot

Saving Mr. Banks

Cast, Crew, Infos - Cinema

Titolo originale
Saving Mr. Banks
Sceneggiatura
Kelly Marcel, Sue Smith
Interpreti
Tom Hanks, Emma Thompson, Colin Farrell, Paul Giamatti, Jason Schwartzman, Ruth Wilson, Rachel Griffiths, B.J. Novak, Bradley Whitford, Kathy Baker, Victoria Summer, Dendrie Taylor, Ronan Vibert.
Anno
Durata
125

Un film che rischia di essere troppo agiografico nei confronti di Walt Disney, di cui nel 2016 si ricorderà il cinquantesimo della morte, ed è diviso in due parti che dialogano con sapienza tra loro ma che hanno livelli di interesse nettamente differenti. La sceneggiatura si occupa di Pamela Travers da bambina e verso i sessant’anni quando giunge a Hollywood per salvare la sua Mary Poppins dalle grinfie di Walt Disney ma, nello stesso tempo, conscia che da quel accordo potrà ricavare tranquillità economica.

Quando nel film è coinvolto in prima persona il creatore del mondo fatato in cui vivono e hanno vissuto milioni da bambini di tutte le età si nota che l’attento ufficio immagine disneyano ha dato consigli pesanti trasformando il fondatore dell’azienda in una persona perfetta ma che risulta a tratti antipatica e meno funzionale degli altri personaggi. In questa maniera, poco si viene a scoprire del vero Walt Disney anche se molto si dice della sua popolarità anche attraverso le immagini che lo ritraggono mentre distribuisce bigliettini in cui c’è stampato il suo autografo e bagni di folla allegramente vocianti che lo ringraziano per quello che ha fatto. Tutto suona falso, più costruito più con la fantasia che esponendo fatti realmente accaduti. Pamela Lyndon Travers, nata in Australia col nome di Helen Lyndon Goff, è stata una donna infelice che ha usata la scrittura per dominare i fantasmi che hanno ridotto la sua esistenza a un insieme di frustrazioni. Aveva iniziato come attrice ma aveva abbandonato questa attività non appena il successo ottenuto dal suo personaggio l’aveva costretta a dedicarsi completamente alla scrittura e l’aveva arricchita economicamente ma privata dei sogni artistici. Una madre instabilmente emotiva, un padre affettuosissimo ma privo di carattere, fratelli minori che dipendevano completamente da lei, il tentativo di capire se stessa e gli altri anche attraverso lo studio della filosofia zen, del buddhismo e degli Indiani d'America. Aveva scritto Mary Poppins poco più che adolescente per alleviare le pene dei propri fratelli sempre tristi per lo stato depressivo in cui versava la loro madre ma era riuscita a trovare un editore solo nel 1934 ormai trentacinquenne. Parte del successo era legato alle bellissime illustrazioni create da Mary Shepard. Affidato il progetto del film a John Lee Hancock, poco noto regista e sceneggiatore che opera prevalentemente in televisione con prodotti per famiglie, il film è stato sviluppato come i classici prodotti Disney anni ’50 e ’60 con una certa ridondanza fiabesca che priva di vero interesse la vicenda ma suona accattivante per un pubblico che sta volentieri al gioco di un biografico in cui poco è raccontato di quanto realmente accaduto. Per dare una patina di veridicità al tutto durante i titoli di coda si fanno ascoltare parte delle registrazioni volute dall’autrice durante le snervanti sedute di sceneggiatura ad Hollywood, ma questo è solo un piccolo trucco per traghettare come vero quanto esposto. Alcuni personaggi sono inventati o sovradimensionati, come l’autista della limousine che sopporta le sfuriate della scrittrice e la impietosisce dicendole di avere una figlia diversamente abile, altri sono stati celati per evitare di rendere meno appetibile questa storia più o meno vera. Grazie alla scelta di buoni interpreti, tutto funziona al meglio. Il film non ha ottenuto al box office i riscontri sperati anche per il divieto, negli Usa, ai minori di 13 anni, un blocco che tagliando fuori per intero il target a cui il film era formalmente indirizzato. E’ curioso vedere quale sia il metro di giudizio della censura dell'associazione dei produttori americani. Riportiamo per fare capire come negli USA ci sia, forse, un po’ troppo bigottismo: dannazione e inferno sono utilizzati due volte, alcuni termini dispregiativi verso gli anziani vengono utilizzati due volte, entrambi destinati ad essere colpevolmente divertenti, alcuni personaggi sono visti casualmente a bere un paio di volte, Walt Disney è ripreso mentre tira fuori una sigaretta e ha anche con la tosse da fumatore che lo scuote ogni tanto, inoltre beve whisky due volte, parte del film è incentrato sul passato della protagonista con il padre alcolizzato, un uomo ubriaco cade giù da un palco, un uomo sputa sangue su un fazzoletto due volte e una volta ha il mento grondante sangue.

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opinioni autore

 
Saving Mr. Banks 2014-02-20 15:48:19 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
7.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    20 Febbraio, 2014
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