Vi piacevano i film western classici, quelli con i cow boy buoni e coraggiosi e gli indiani cattivi e stupidi? Avevate una predilezione per i vecchi film di guerra americani, quelli con i soldati alleati intelligenti e coraggiosi e i nemici tedeschi (vietnamiti, cinesi, giapponesi) fanatici e po’ fessi? Se avete risposto sì da almeno una di queste domande allora andate a vedere Monuments Men di George Clooney non sarete delusi.
Il film parte dal libro Monuments Men. Eroi alleati, ladri nazisti e la più grande caccia al tesoro della storia (The Monuments Men: Allied Heroes, Nazi Thieves, and the Greatest Treasure Hunt in History) scritto da Robert M. Edsel nel 2009, un ex petroliere texano che si è specializzato in volumi e documentari sui capolavori trafugati dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. Lo spunto lo offre una storia vera, il lavoro di una pattuglia di strani soldati: un direttore di museo, un architetto, un restauratore, un paio di esperti d'arte, uno scultore, un mercante, un pilota britannico e un soldato ebreo tedesco utile per le traduzioni. Questi militari, poco adatti al maneggio delle armi e alle tecniche guerresche, ricevono dal Presidente degli Stati Uniti l’incarico di recuperare i milioni di quadri, oggetti antichi e statue prelevati da nazisti sia ad uso dei massimi gerarchi del regime, sia in vista della creazione, nella città austriaca di Linz di un museo dedicato ad Adolf Hitler (1889 – 1945), che era nato a una novantina di chilometri da lì, a Braunau am Inn. Dopo varie vicende, superando l’ostilità dei militari combattenti, che considerano una bizzarria la loro missione, badando a precedere i russi, che operano nella stessa direzione ma con lo scopo di arricchire i musei sovietici, lo strano gruppo di intellettuali – soldati riesce a restituire a musei e collezionisti alcuni milioni di opere d’arte e oggetti di valore. Il tutto all’insegna della generosità e della lealtà, con compassione verso i bambini – soldato armati dai nazisti nelle ultime settimane belliche. E’ il classico film in cui i buoni sono ottimi e i cattivi pessimi, un testo impastato di ironia e buoni sentimenti, gusto della salvaguardia dell’arte e stupidità nazista che, piuttosto che perdere il bottino, preferisce dare alla fiamme opere d’immenso valore. E’ un film piacevole e ben costruito, ma che racconta una storia e mette in campo personaggi già visti migliaia di volte.