Alexander Payne è un importante regista americano che ha firmato metafore politiche di grande forza (Election, 1999) e ritratti personali finemente cesellati (Sideways - In viaggio con Jack, 2004). Nebraska, film rigorosamente in bianco e nero, appartiene a questo secondo filone e racconta, con grazia e commozione, la riscoperta dei rapporti fra un padre e un figlio. Woody Grant (uno straordinario Bruce Dern, attore in ben 145 fra film e telefilm, ma spesso in ruoli secondari che ha ricevuto la Palma d'Oro per l'interpretazione al Festival di Cannes 2013) è un anziano sull’orlo della demenza che si convince che una lettera che ha appena ricevuto, un pubblicità mascherata da lotteria, è la certificazione di una possibile vincita di un milione di dollari.
Per ritirare il denaro deve recersi a Lincoln, nel Nebraska, a molti chilometri di distanza dalla cittadina in cui abita, oppure abbonarsi ad una certa rivista che pubblicherà i numeri vincenti. Nessuno riesce a convincerlo che si tratta di una banale trovata pubblicitaria tanto che il figlio minore, sconfitto dalla testardaggine paterna, decide di accompagnarlo nel viaggio. Inizia così un percorso pieno di momenti comici, ma totalmente immerso in un’atmosfera malinconica. La seconda parte del film porta i due nella città natale dell’anziano dove vive il suo fratello maggiore che lui non vede da molti anni. Quando il vecchio parla, incautamente, in un bar della vincita è un esplodere di conoscenti che, con le buone o con le cattive, vogliono una parte di quel denaro. A togliere d’impiccio i due arriverà la moglie e madre, una donna anziana ma piena d’energia e buon senso. Padre e figlio arriveranno a destinazione e scopriranno ciò che già il più giovane sapeva, cioè che la lettera era solo un imbroglio pubblicitario. A questo punto sarà il figlio, che ha capito il dolore esistenziale e la malinconia del padre, a regalargli il camioncino che lui avrebbe voluto comprare con i soldi della vincita. E’ un ritratto delizioso, ironico e straziante di un rapporto fra consanguinei che quasi non si conoscono ed è anche un quadro terribile e realistico dell’Almerica profonda, di quella provincia immensa e desolata in cui il mondo esterno non arriva quasi mai.