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American Hustle - L'apparenza inganna American Hustle - L'apparenza inganna	Hot

American Hustle - L'apparenza inganna

Cast, Crew, Infos - Cinema

Titolo originale
American Hustle
Sceneggiatura
David O. Russell, Eric Singer
Interpreti
Bradley Cooper, Christian Bale, Jennifer Lawrence, Robert De Niro, Amy Adams, Jeremy Renner, Jack Huston, Louis C.K., Michael Peña, Alessandro Nivola, Dawn Olivieri, Colleen Camp, Anthony Zerbe, Erica McDermott, Adrian Martinez, Melissa McMeekin.
Nazionalità
Anno
Durata
138

Il newyorkese David O. Russell è regista da pochi film ma di buona qualità, ottimi soprattutto gli ultimi tre da lui realizzati: in venti anni, ne ha diretto solo sette. Inizialmente non doveva essere lui il prescelto ma Ben Affleck che avrebbe avuto anche un ruolo importante come attore. Poi Bradley Cooper, coprotagonista e produttore esecutivo, ha spinto perché a realizzarlo fosse proprio lui che lo aveva diretto nel fortunatissimo Il lato positivo - Silver Linings Playbook (Silver Linings Playbook, 2012) molto amato da pubblico e critica.

Questo film ha ottenuto otto nomination all’Oscar compresa quella per il migliore attore non protagonista e tre ai Golden Globe inclusa, ancora una volta, una per Bradley Cooper che non vinse perché, in ambedue i casi, era stata premiata sempre come interprete non protagonista la ventitreenne Jennifer Lawrence che in questo film ricopre il ruolo di moglie del truffatore. Come interprete principale il regista ha scelto Christian Bale che aveva diretto in The Fighter (2010) e a cui aveva fatto vincere l’Oscar e il Golden Globe come attore non protagonista, come sua complice e amante, invece, c’è Amy Adams coprotagonista dello stesso film. Anche American Hustle - L'apparenza inganna è candidato a otto Golden Globe che premiano sia i tre attori che il regista. Questo film è più vicino come stile ai titoli dell’esordio, soprattutto a Spanking the Monkey (1994), mai distribuito in Italia, e ad Amori e disastri (Flirting with Disaster, 1996). La sua è una regia che si arrischia spesso nel grottesco con recitazione sopra le righe, con un’apparente assoluta libertà per gli attori a cui viene permesso (o, meglio, richiesto) di recitare in maniera sbracata, dove il rischio della farsa è sempre presente ma sapientemente dominato. E’ un gioco di squadra che permette la nascita di un film difficilmente ascrivibile ad un genere, che fa ridere pur ispirandosi ad una vicenda realmente accaduta negli Stati Uniti, che non offende anche se i cattivi non vengono puniti e gli inquirenti non fanno esattamente una bella figura. La filosofia è che nella vita autentica difficilmente vince il bene o il male, il buono o il cattivo, il bianco o il nero ma tutto è conglobato in quel grigio che permette alla società, tra corruzione e buone intenzioni di pochi, di andare avanti senza troppi scossoni. E’ la storia di questo eclettico truffatore finanziario che ha una vita rispettabile come proprietario di lavanderie ma che guadagna con il commercio di arte contraffatta e con un ben oliato sistema di prestiti promessi ma mai concessi in cui ottiene in anticipo dai disperati clienti il dieci per cento di quanto richiedono. Attorno a lui ruotano i governativi con l'operazione Abscam, creata dalla F.B.I. verso la fine degli anni settanta per indagare sulla corruzione dilagante nel Congresso degli Stati Uniti d'America e altre organizzazioni governative, l’obbligo di collaborare perché beccato con le mani nel sacco da un agente in carriera, il coinvolgimento della fidanzata e complice, il gioco che si fa sempre più pericoloso perché entra in scena anche la Mafia, il tutto unito al dispiacere di mandare in carcere un politico un po’ maneggione ma utile per la comunità divenuto suo intimo amico. La sceneggiatura ha impiegato diverso tempo prima di divenire film. Scritta da Eric Warren Singer, inizialmente intitolata American Bullshit, era stata inclusa nella black list del 2010 che è una classifica delle dieci migliori sceneggiature non prodotte. Ha trovato alla fine del 2012 interesse da parte di Annapurna Pictures, società di Los Angeles molto bene capitalizzata che ha prodotto in un paio di anni oltre otto titoli di buon interesse tra cui Lawless (2012) presentato in concorso al Festival di  Cannes, Killing them Softly (2012) con Brad Pitt, Zero Dark Thirty (2012) di Kathryn Bigelow e The Grandmaster (2012) di Wong Kar-Wai.

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American Hustle - L'apparenza inganna
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opinioni autore

 
American Hustle - L'apparenza inganna 2013-12-25 09:57:29 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
8.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    25 Dicembre, 2013
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