Blue Jasmine è il film più personale e importante diretto negli ultimi tempi da Woody Allen. Personale in quanto vi trionfa quella tristezza o malinconia del vivere che, seppur presente in forma di accenno anche nelle opere precedenti di questo regista, non aveva maia assunto un ruolo centrale come in questo caso. Film importante perché il suo autore rinuncia a tutta quella serie di momenti ironici che, seppur piacevoli, avevano reso facili i testi precedenti.
Quest’ultima è un'opera amara che molti hanno associato alla grande crisi economica che ha travolto il mondo partendo dalle spericolate speculazioni finanziarie americane, ma che in realtà guarda più a fondo nell’esistenza umana e nell’insoddisfazione dell’essere. Jasmine (Cate Blanchett), una donna elegante e mondana, scopre le infedeltà del marito (Alec Baldwin), un pescecane della finanza che non ha esitato a derubare quanti si sono affidati a lui per investire i loro risparmi, e lo denuncia all’FBI che lo arresta. L’ex finanziare, una volta tradotto in carcere, si uccide impiccandosi. Ora la donna non ha più nulla visto che il fisco le ha sequestrato ogni cosa. Non le resta che trasferirsi a San Francisco dalla sua sorellastra Ginger (Sally Hawkins) che lavora a San Francisco come commessa. Lo scontro fra le due donne, che prima quasi non si frequentavano, e le pretese dell’ex ricca di insegnare all’altra a vivere causano non pochi conflitti, in particolare con Chili (Bobby Cannavale) il fidanzato della padrona di casa, un tipo piuttosto grezzo, ma autentico e sincero. Il suo modo d’agire porta la sorellastra e il fidanzato sull’orlo di una rottura definitiva, che sarà evitata all’ultimo minuto. Ora è Jasmine ad essere rimasta definitivamente sola, imbottita di psicofarmaci mescolati ad alcol vaga in disordine, si siede su una panchina e parla da sola. E’ precipitata nella follia, un buco nero di cui non s’intravvedono vie d’uscita. E’ un film tragico, tutto il contrario delle opere a cui ci aveva abituati questo regista, ma che svela una capacità di descrizione psicologica di grandissimo spessore. Un testo quasi perfetto che trova nell’interpretazione di Cate Blanchett un punto di forza davvero straordinario.
