Prisoners è uno splendido thriller diretto dal quarantaseienne canadese Denis Villeneuve su di una sceneggiatura perfetta scritta da Aaron Guzikowski. Per due ore e mezza non cala mai la tensione, accadono fatti perfettamente coesi uno all’altro, si vive la paura, l’orrore e la pietas, il tutto con una narrazione priva di effetti e ricca di intelligenza. In una zona povera e non certo bella della Pennsylvania, durante il Giorno del Ringraziamento, si riuniscono due famiglie molto amiche, con due bimbe coetanee sui sei anni e altri due adolescenti.
Keller è falegname e mantiene con difficoltà la famiglia, per giunta sua moglie è vittima di crisi depressive. I loro amici hanno meno problemi finanziari ma anche loro lavorano duramente pensando al bene dei figli. Questo gruppo di persone si trova ad affrontare il peggior incubo di ogni genitore, la scomparsa di un figlio, meglio, delle due figliolette amiche. Si organizzano per cercarle anche nel bosco ma i minuti diventano ore e il panico prende il sopravvento. A capo delle indagini di polizia c'è un detective che ha sempre risolto i casi a lui affidati: per lui il colpevole è un ragazzo con problemi di sviluppo mentale, proprietario di un vecchio camper che poco prima era parcheggiato vicino alle abitazioni delle rapite. Mancano le prove e dopo quarantotto ore viene rilasciato, ma la pressione diviene insopportabile soprattutto per l’artigiano che coinvolge l’altra famiglia in un’indagine poco ortodossa che rischia di uccidere il malcapitato da loro preso e interrogato. Intanto, appare un altro personaggio sospettabile, ma un errore del detective complica le cose. Di più non è lecito svelare, salvo che gli sviluppi psicologici dei personaggi sono perfetti e le figure, anche quelle apparentemente meno importanti, hanno la possibilità di trovare spazio nel racconto e nei suoi sviluppi a tratti imprevedibili ma sempre logici. Non un cast di tutte stelle, ma un gruppo di ottimi attori che vivono il film in maniera perfetta fornendo credibilità a quanto fanno e dicono. Molto curata la caratterizzazione dei cinque personaggi principali, il poliziotto e i genitori, ma perfino quella di un sacerdote pedofilo che appare per pochi attimi, ma lascia un segno nella storia e nella mente: assolutamente da vedere anche per scoprire, o avere la conferma, della bravura di attori quali Hugh Jackman, Jake Gyllenhaal, Paul Dano, Maria Bello, Viola Davis, Terrence Howard, Erin Gerasimovich e Melissa Leo.