Captain Phillips è una storia vera raccontata con bravura da Paul Greengrass attraverso vari quadri particolarmente drammatici che fanno vedere come vittime sia i buoni che i pirati costretti alla delinquenza a causa dei signori della guerra ed alla mancanza di lavoro per potere vivere. La sceneggiatura poco aggiunge o toglie a quanto scritto dallo stesso comandante nella sua autobiografia, e questo è un pregio se si considera che, così facendo, si è di fronte ad una vicenda raccontata con stile quasi giornalistico, privo di eccessivi ammiccamenti nei confronti del pubblico.
Il Capitano Phillips comanda una portacontainer della Maersk, parte dagli Stati Uniti per raggiungere la nave in un porto somalo. Un nuovo equipaggio, la necessità di creare immediatamente la squadra, il timore di essere al centro degli interessi di una delle bande di pirati operanti nei mari che dovranno attraversare. Un villaggio di pescatori, capanne e povertà. I giovani non accettano questa situazione, alcuni sono diventati pirati per avere una vita diversa mentre gli anziani sono rispettati ma non sempre ascoltati. Qui si organizzano velocemente due barche fuoribordo con venti uomini armati fino ai denti accompagnati a distanza da un peschereccio d’appoggio. Il capo è un giovane molto magro, vero leader che sa tenere assieme un gruppo di persone eterogenee. Iniziano gli attacchi alla nave, la difesa ad oltranza del comandante e dell’equipaggio che non dispongono di armi, un abbordaggio vincente che porta i pirati a prendere degli ostaggi. Qui inizia la parte più bella e drammatica del film, di cui non è lecito anticipare nulla. Tom Hanks, in stato di grazia, tratteggia con grande umanità il suo personaggio senza mai cadere nel melodramma anche quando scrive un messaggio, che ritiene l’ultimo della sua vita, alla famiglia. E’ un uomo forte che conosce anche la paura, la domina ma che è sempre presente. A lui si contrappone il debuttante attore somalo Barkhad Abdirahman che gli ruba varie volte l’inquadratura per bravura e spontaneità: due ore di buon cinema che alterna scene d’azione a momenti di grande emozione interiore.