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Cose Nostre - Malavita Cose Nostre - Malavita Hot

Cose Nostre - Malavita

Cast, Crew, Infos - Cinema

Titolo originale
The Family
Sceneggiatura
Luc Besson e Michael Caleo dal romanzo di Tonino Benacquista Badfellas (Malavita - Ponte alle Grazie editore – 2013 - Pagine 240 - Prezzo € 12.90)
Interpreti
Robert De Niro, Michelle Pfeiffer, Tommy Lee Jones, Dianna Agron, Jon Freda, Dominic Chianese, Domenick Lombardozzi, David Belle, Vincent Pastore, Joseph Perrino, Paul Borghese.
Nazionalità
Anno
Durata
111

Ogni volta che esce un nuovo film di Luc Besson, difficilmente il giudizio sia tra i critici che tra gli spettatori, è univoco. Anche Cose nostre - Malavita rispetta questa regola. Iperattivo come sceneggiatore e produttore, ha realizzato, sino ad ora, una quindicina scarsa di lungometraggi, questo perché preferisce creare un numero notevole di emozioni e di film piuttosto che occuparsi anche della direzione che gli richiede troppo tempo. Così facendo, a cinquantaquattro anni, sono pochi i generi che non abbia toccato utilizzando anche le tecniche del documentario.

In questa occasione ha diretto un film particolare che è impossibile inserire in un genere. E’ una commedia a tratti divertente, è un’anomala storia di una famiglia esemplarmente affiatata ma dedita al crimine, è un noir a tratti di inusitata violenza, è una satira della provincia francese, è una love story, una denuncia sul bullismo nelle scuole, è la vicenda di un pentito di essersi pentito mettendo in pericolo i suoi cari. Il regista ha lavorato a lungo con l’italo americano Michael Caleo a una sceneggiatura script particolarmente ricca di riferimenti alla mafia, argomento che questo scrittore ha studiato a fondo per potere scrivere un paio di episodi de I Soprano (The Sopranos, 1999 - 2007). Il suo intervento si nota nella caratterizzazione epidermica di personaggi simpatici, ma pericolosi di chiara origine italiana, con tanto di pastasciutta offerta ai vicini con l’aggiunta di panna per evitare che capiscano completamente la filosofia di questo piatto simbolo all’estero degli abitanti dello Stivale. Il loro lavoro di scrittore e regista è stato facilitato dal dover trasformare in un testo cinematografico il bel romanzo dello svizzero figlio di italiani Tonino Benacquista, autore a dir poco eclettico che si è occupato, con ottimi esiti, non solo di letteratura gialla o crime story fornendo il meglio della sua arte. Il cinquantaduenne scrittore ha studiato letteratura e cinema senza diplomarsi perché sentiva di avere qualcosa da dire subito, senza perdere tempo all’università. Ha fatto mille lavori e, a ventiquattro anni, ha pubblicato il suo primo romanzo Epinglé comme une pin-up dans un placard de GI (Appuntato come una pin-up nell'armadio di un GI, 1985) che gli ha dato una credibilità notevole tanto da permettergli di pubblicare, nel 1991, La Commedia des ratés (La commedia dei falliti): Ha vinto molti premi ed è diventato, nel 2011 con la collaborazione del disegnatore Olivier Berlion, autore di una graphic novel edita in due volumi. Ha scritto il romanzo horror Les morsures de l'aube (I morsi dell’alba, 1992) portato sullo schermo da Antoine de Caunes nel 2001 e presentato in Italia col titolo Love bites - il morso dell'alba. Nello stesso anno come sceneggiatore ha scritto assieme a Jacques Audiard Sur mes lèvres (Sulle le mie labbra), una collaborazione che ha dato vita ad un ottimo film e che venne ripetuta nel 2005 per De battre mon coeur s'est arrêté (Tutti i battiti del mio cuore) che vinse il Premio César per il migliore adattamento. Sua passione non troppo segreta è il fumetto e quando se ne occupa, ad esempio per Lucky Luke contre Pinkerton, quale coautore ha Daniel Penac. Oltre a questo, ha firmato una decina di graphic novels con personaggi originali. Il film di cui riferiamo è il sesto tratto da suoi testi e ha trovato nel regista francese un eclettico come lui che ha saputo traslare l’incredibile quantità di input narrativi dalla pagina allo schermo. Produttore esecutivo è stato Martin Scorsese che viene omaggiato citando, e facendo sentire qualche dialogo, di Quei bravi ragazzi (Goodfellas, 1990) presentato in un cineclub di provincia al posto di un film diretto Vincente Minelli mai giunto dalla Cinématèque Française. Autocitazione per De Niro, protagonista del film, che per dare credibilità alla sua copertura che lo fa passare per scrittore, commenta quanto succede sullo schermo ma, in realtà, racconta delle sue esperienze di mafioso. Quest'attore, dopo un periodo opaco in cui ha interpretato di tutto senza potere scegliere, grazie alla candidatura agli Oscar per l’interpretazione di Il lato positivo - Silver Linings Playbook (Silver Linings Playbook, 2012) di David O. Russell,  ha trovato una nuova credibilità che probabilmente sarà rafforzata da Grudge Match (All'ultimo pugno, 2013) al fianco di Sylvester Stallone per la regia di Peter Segal previsto in uscita italiana all’inizio del 2014. Il personaggio offertogli da Besson gli consebte di gigioneggiare ma senza superare i limiti, disegnando un personaggio pieno di contraddizioni fondamentalmente buono. Michelle Pfeiffer qui è perfetta quale moglie innamorata, madre amorevole e preoccupata, donna che non accetta i soprusi e che sa fare saltare in aria i supermercati di chi le manca di rispetto. Tom Lee Jones fa se stesso, vale a dire interpreta un duro dell’FBI apparentemente senza sentimenti e legato al proprio dovere, ma che sa anche provare simpatia per i cattivi che protegge. Dianna Agron, primogenita teenager del boss, diventa la protagonista delle ultime scene del film, riuscendo a rendere credibile il veloce passaggio da innamorata delusa a quella di spietata cattiva. John D'Leo, giovanissimo con molta esperienza televisiva e cinematografica, è il figlio quattordicenne che ammira il padre e che ne segue le tracce tanto da divenire trafficante, ricattatore, cattivo in formato adolescenziale ma non per questo meno violento. I Manzoni si trasferiscono nell’ennesima cittadina francese all’interno del programma per la protezione dei testimoni. Il capofamiglia Giovanni ha tradito la sua famiglia. Giungono in Normandia perché genitori e figli non riescono mai a passare inosservati per il loro carattere violentemente vendicativo. Ai vicini di casa dice di essere uno storico impegnato a scrivere un libro sulla Seconda Guerra Mondiale e la collaborazione dei francesi alla riuscita dello sbarco americano. Sulle prime tutto sembra andare per il verso giusto, ma anche in Normandia per questi americani è difficile non dare nell’occhio. Vengono individuati dai mafiosi, e…


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opinioni autore

 
Cose Nostre - Malavita 2013-10-19 12:40:22 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
7.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    19 Ottobre, 2013
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