Federico Moccia torna dietro la macchina da presa con uno dei suoi ennesimi film sulla gioventù per benino che esiste unicamente nel suo mondo di fantasia, figlia di quei studenti liceali delle professoresse prosperose e nude con le varie Femi Benussi e Lilli Carati. Qui quei nudi non ci sono, ma la credibilità degli studenti e lo spessore della sceneggiatura è uguale. Universitari - Molto più che amici non è tratto da un suo libro e si nota immediatamente perché privo di un minimo vero filo conduttore.
Con uno stuolo di volenterosi e nulla più realizza forse il suo peggiore film in assoluto. Sei universitari condividono stessa casa, una ex clinica la cui padrona affitta le camere in nero. C’è la ragazza ricca ma sola, chi sogna di fare il regista, l’iraniano che studia ingegneria nucleare, il siciliano fuoricorso che vorrebbe fare il cabarettista, una bionda che per mantenersi fa lap dance durante il week end. Dialoghi da sit com, impostazione da spot pubblicitario, luoghi comuni a go go, l’incapacità di occuparsi di temi seri con un minimo di dignità. Disturba che voglia fare anche l’impegnato proponendo l’iraniano che studia ingegneria nucleare tanto per dire che legge i giornali e che sa qualcosa sulla situazione politica di quel paese. Improbabile quasi tutto. Come la villa fatiscente ma sontuosa dove il nostro gruppetto di universitari fuori sede vive: se affittata a qualche arricchito la padrona potrebbe incassare molto di più. Molti i volti noti che partecipano con piccoli cammei a questa triste commedia: un atto dovuto ad uno sceneggiatore che tra cinema e televisione è presente in decine di prodotti di cui non è regista. Che dire, non ha superato l’esame, figurarsi se mai si laureerà regista popolare come il padre Pipolo che con Castellano hanno creato alcuni buoni film con Renato Pozzetto, Adriano Celentano, Lino Banfi, Enrico Montesano, Paolo Villaggio e tanti altri.