Roland Emmerich aveva firmato The Patriot (2000) con Mel Gibson, un film che è imparentato con questo Sotto Assedio - White House Down per lo spirito patriottico. Il regista tedesco si era già esercitato nel catastrofico a base di effetti speciali con Independence Day (1996) e qui le scene più belle sono proprio quelle che fanno vedere la Casa Bianca sotto ferro e fuoco praticamente distrutta sia dai prezzolati paramilitari che da chi vorrebbe salvare il Presidente e gli ostaggi.
Sono ottimamente realizzati e rendono l’idea di come potrebbe trasformarsi il tempio del potere se fosse attaccato dai nemici. Per il resto, siamo di fronte ad un onesto prodotto d’azione con molte libertà nella costruzione narrativa dove non sempre tutto è logico o credibile. La novità potrebbe essere legata alla figura del Presidente, piacevolmente interpretato da Jamie Foxx, che non si tira indietro e accetta di sporcarsi le mani lottando al fianco del suo soccorritore anche per aiutarlo a salvare la figlia. Qui la sceneggiatura del giovanissimo James Vanderbilt forse raggiunge il momento migliore, ma grande merito va anche all’interprete. Per il resto, agenti speciali che si fanno ammazzare come deficienti, Channing Tatum poco credibile come imbattibile eroe, James Woods improbabile capo della sicurezza, Joey King saccente ed antipatica figlia del protagonista. Un insieme non sempre digeribile che sminuisce la bravura degli stuntman e degli addetti agli effetti speciali che riescono a fornire azione e movimento ad un film di grande prevedibilità. Channing Tatum è anche produttore esecutivo e, probabilmente, ha imposto qualche sbruffonata di troppo allo sceneggiatore, rendendo poco efficace il personaggio del supereroe che fa ogni cosa più per ottenere il plauso della figlia, che vive con la madre da lui divorziata, che non per vero patriottismo. Ma certe situazioni e battute riescono anche a fare sorridere, riducendo in maniera corretta la tensione di altri momenti. Bene equilibrata nella sceneggiatura la parte pirotecnica in cui tutto quello che può sparare spara alternata alla parte politica in cui il Presidente vuole il disarmo. Non è un messaggio politico elaborato, ma è una presa di posizione piacevolmente buonista. L'agente della polizia di Washington chiede e non ottiene di entrare nei Servizi Segreti per la protezione del Presidente per mancanza di titoli. Non volendo deludere la figlia, la conduce a fare una visita alla Casa Bianca dove la ragazzina incontra ed intervista il Presidente per il suo Blog. Quando l'intero complesso viene preso d'assalto da un gruppo armato paramilitare l’unico che riesce a sopravvivere ai cattivi è proprio l’agente che, con l’aiuto della ragazzina, salva il Presidente e gli ostaggi eliminando i feroci assalitori.
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