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Moebius Moebius Hot

Moebius

Cast, Crew, Infos - Cinema

Titolo originale
Moebius
Sceneggiatura
Kim Ki-duk
Interpreti
Jo Jae-hyeon, Eun-woo Lee, Young Ju Seo.
Nazionalità
Anno
Durata
89

August Ferdinand Möbius (1790 – 1868) è stato un matematico e astronomo tedesco, la cui fama è legata alla scoperta di una superficie bidimensionale che, immersa in uno spazio tridimensionale, presenta una sola linea di bordo e una sola faccia. Idea battezzata nastro di Möbius. Il regista sud coreano Kim Ki-duk (1960), un autore molto prolifico (diciannove titoli in diciassette anni), ha ottenuto premi ai maggiori festival europei.

La sua ultima fatica s’intitola Moebius e, quantomeno in prima battuta, non si intente che cosa abbia a che fare con la vita o la scoperta dello studioso tedesco. Un uomo più che benestante ha come amante una giovane che gestisce un piccolo spaccio di alimentare. Suo figliolo lo vede mentre fa sesso con la ragazza e si eccita. Anche la moglie scopre il tradimento e vorrebbe vendicarsi evirandolo, ma non ci riesce. Riprega allora sul figlio, a cui amputa il sesso mente è addormentato. Durante la fuga della donna da casa, padre e figlio cercano un modo per provare piacere attraverso il dolore. Il ragazzo s’innamora dell'amante del padre, partecipa ad uno stupro ai suoi danni, finisce in prigione ove il padre lo incontra per spiegargli che si può avere un orgasmo anche attraverso il dolore. Il giovane, una volta uscito di galera, si rimette con la ragazza e la convince a dargli piacere accoltellandolo. Nello stesso tempo il padre, oppresso dalla colpa per ciò che ha causato, decide di far trapiantare nel figlio il proprio organo sessuale. L’operazione riesce, proprio mentre la moglie ritorna a casa, e il ragazzo scopre che può avere una erezione solo con lei. Non è proprio una trama limpida, né sono chiarissimi gli intenti di un autore che mescola opere di forte spiritualità come Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera (Bom yeoreum gaeul gyeoul geurigo bom, 2003) a testi segnati da immagini molto violente (L'isola, Seom, 2000). Nel caso di questo film si ha l’impressione che l’accento vada messo, più che sulla circolarità, su una sorta di violenta rappresentazione di alcuni temi freudiani: il complesso di Edipo e l’invidia del pene in modo particolare. Il film non ha praticamente dialoghi, simboleggiando in questo modo un mondo da cui la parola è scomparsa ed è rimasto solo l’istino più basilare. In ogni caso più un gioco gratuitamente provocatorio che un film veramente d’autore.



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opinioni autore

 
Moebius 2013-09-09 21:31:24 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
6.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    09 Settembre, 2013
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