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Holy Motors

Cast, Crew, Infos - Cinema

Titolo originale
Holy Motors
Sceneggiatura
Leos Carax
Interpreti
Denis Lavant, Edith Scob, Eva Mendes, Kylie Minogue, Michel Piccoli, Elise Lhomeau.
Nazionalità
Anno
Durata
115

Holy Motors è un ottimo esempio del cinema di Leos Carax. Alfiere del cosiddetto cinéma du look, insieme con autori quali Luc Besson e Jan-Jacques Beineix, noto soprattutto per Gli amanti del Pont-Neuf (Les amants du Pont-Neuf, 1991). Il film e stato presentato a Cannes 2012 e, come sempre, ha avuto pareri discordi. Del resto, la missione di questo regista è di rifuggire dal banale, da vicende troppo prevedibili, da un mondo esasperatamente convenzionale; con questo film ha vinto il Pardo d’onore al festival di Locarno.

S'inizia con una sala cinematografica affollata di gente immobile. Ci sono frammenti delle cronofotografie degli atleti fotografati da Étienne-Jules Marey (1830 - 1904). Un uomo scopre una porta nascosta che lo porta proprio in quel cinema. Questo conduce verso un mondo parallelo, apparentemente realistico ma di cui si scopre l’assoluta pazzia dopo pochi minuti. Monsieur Oscar sembra essere banchiere con limousine, ma ben presto si trasforma in mendicante, attore impegnato in una sessione di motion capture, il mostruoso Monsieur Merde, un padre, un killer, un vecchio morente e tanto altro ancora. Il grande Denis Lavant agli ordini del regista si vota completamente a una vicenda tanto bella quanto complessa. La limousine è un camerino dove si trasforma, l’autista è una donna forse sua segretaria, ma potrebbe anche essere il suo agente (alla fine della giornata lo paga per le sue prestazioni). Il film potrebbe peccare d’intellettualismo ma, alla fine, dimostra di avere mille cose da dire, tutte con una morale ben precisa. Si sorride, si ride, si vive il dramma di Mister Oscar ma anche dei personaggi che interpreta, compreso un assassino. E` immortale, forse, e questa per lui rappresenta una vera condanna. In molti si fermeranno all’esteriorità esilarante del film, ma dietro il divertimento di alcune surreali situazioni si nasconde sempre l’ansia, il timore, la paura, che emerge man mano che la storia si sviluppa in vicende sempre diverse tra loro ma accomunate dal disagio di chi le vive. Attraverso una messa in scena spiazzante e provocatoria che nelle sue oscillazioni di gusto e qualità disorienta e spinge a mettere in discussione ogni cosa, il film parla della vita e del cinema, dell’identità e del concetto stesso di realtà e apparenza, due entità che si contrappongono, si uniscono, si scontrano, divengono complici tra loro. Una holy motors (limousine) era protagonista anche di Cosmopolis (Cosmopolis, 2012) di David Cronenberg, e questa rappresenta una singolare coincidenza, ma tra i due film esiste un abisso, forse anche per la diversa bravura dei due protagonisti.

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opinioni autore

 
Holy Motors 2013-05-13 12:44:44 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
7.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    13 Mag, 2013
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