Chi va a vedere il sesto titolo che chiude la seconda trilogia di Fast and Furious (la settima parte diretta da James Wan uscirà in Italia a luglio 2014) sa perfettamente cosa gli potrà proporre il film e, quindi, sarà contento se manca l’originalità, ma ci sono molte scene d’azione esagerate. Justin Lin è il quarto che dirige e, innegabilmente, riesce a creare un prodotto che non delude i fan di Vin Diesel e della famiglia Toretto. Partendo da un ambiente malavitoso in cui i cattivi avevano ottenuto premi forse un po’ amorali, questa Part Six cerca di redimere tutto e tutti con Vin Diesel e Paul Walker dopo la rapina di Rio, in cui avevano sgominato l'impero di un cattivissimo e arricchito, la loro squadra che hanno esistenza agiata ma il cruccio di non potere tornare a casa.
Dwayne Johnson cerca di sgominare un’organizzazione di esperti piloti mercenari la cui mente è aiutata da una ragazza spietata, Michelle Rodriguez, il suo grande amore che lui credeva morta. L'unico modo per fermare la squadra di criminali sarà di batterli sulla strada, così, con la promessa del perdono totale, Vin Diesel accetta di ricostituire la squadra di superpiloti. Ci sono inseguimenti nel centro di Londra mai così invasivi, salti di cascatori da un’auto a un’altra, carro armato usato con la levità di un’utilitaria, auto che sipiroettano in cielo per schiantarsi incendiandosi ed esplodendo, dialoghi ridotti al minimo e una sceneggiatura perfetta per rendere accettabili le continue esagerazioni. Dal suo ingresso come produttore esecutivo, Vin Diesel ha imposto di collegare le storie dei film l’una con l’altra avendo capito che poteva essere un importante valore aggiunto; oltre a questo, ha dato maggiore importanza alla multi etnicità e al concetto sacro della famiglia fatta di parentele che uniscono sempre, anche nei momenti di divergenze. Le corse in auto ora sono giustificate da una trama più raffinata ma non per questo più complessa. La ragione è semplice. Fast and Furious 6 s’identifica con l’attore e produttore, il suo grugno, a canottiera bianca, il risolvere ogni cosa con scazzottate o sgommate. Un personaggio così, se diventasse un fine stratega, perderebbe l’amore inveterato di milioni di fan.
