Capita raramente che un rifacimento non faccia rimpiangere originale, qui il regista uruguaiano Fede Alvarez ci riesce e dimostra che Sam Raimi ha avuto ragione a dargli fiducia affidandogli il rifacimento del suo La casa (The Evil Dead, 1981). In realtà, siamo di fronte ad un’opera nuova ispirata alla precedente, con varie situazioni non presenti nell’originale. Punto di contatto tra i due è il Necronomicon, rilegato in pelle umana e scritto con sangue di una vergine citato da Howard Phillips Lovecraft (1890 – 1937) e che qui incautamente uno dei cinque protagonisti, ospitati in una stamberga in mezzo al bosco, legge risvegliando spiriti maligni e annuncia quello che accadrà ai ragazzi trasformati in demoni con la voce roca che ricordano L'esorcista (The Exorcist, 1973) di William Friedkin.
Nell’originale uno spirito uscito dal libro s’impossessava delle persone facendole diventare demoni scattanti e tarantolati. Sam Raimi raccontava di cinque ragazzi che vanno nel bosco per godersi qualche emozione proibita, qui, invece, si chiudono nella stamberga per aiutare Mia, una ragazza che ha sofferto molto e ha dovuto seguire da sola la madre ricoverata in manicomio fino all’ultimo, a disintossicarsi. Gli altri sono il fratello maggiore di lei che, vigliaccamente, l’aveva lasciata sola, la sua fidanzata e una coppia di amici. Ci sono poche ombre tetre, musiche molto ben scelte, effetti speciali calibrati, poche porte scricchiolanti ma un senso della paura sempre presente. Il film abbonda di scene raccapriccianti ma non gratuite, di citazioni che piaceranno agli appassionati del genere. Nulla di nuovo, ma una bella freschezza registica rende il tutto più interessante. Per chi avesse dei dubbi, è già prevista una seconda parte in cui l’unica superstite capirà tante cose, non ultimo l’origine della sua famiglia appena accennato all’inizio del film. L’unica cosa che non si capisce è come mai continuino a esserci tanti ragazzi così stupidi da volere andare in case isolate nel bosco, edifici fatiscenti dove si respira aria di morte: questi eroi masochisti e improbabili nella loro illogicità sono al centro di decine di film e continueranno a immolarsi per il piacere dei fan dell’horror e degli sceneggiatori con poca fantasia.