Poco del Marco Ponti di Santa Maradona (2001) e di A/R: Andata+ritorno (2004) è presente in Passione sinistra, commedia molto tradizionale in cui si sorride ma non si provano reali emozioni. Bella ragazza, attivista della sinistra, alla morte del padre scopre di avere ereditato villa al mare milionaria. Decide di venderla e di donare tutto il ricavato in beneficenza. L’acquirente è un belloccio di destra di cui si innamora e per cui, probabilmente, perderà la sua identità politica.
Tratto dal poco interessante libro di Chiara Gamberale, racconto allungato per giungere alle poco più di 100 pagine che lo fanno chiamare romanzo, il soggetto cinematografico non regge la durata del lungometraggio e il regista, come sceneggiatore, mai trova occasioni per interessare il pubblico. Ci si domanda come il Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC) leggendo lo script lo abbia riconosciuto di interesse culturale decidendo che fosse degno di un finanziamento di duecentomila euro e, come al solito, ci si chiede perché la Rai continui a produrre e distribuire film commerciali piuttosto che aiutare autori sconosciuti o prendendo in carico progetti più impegnati. Da un po’ di tempo il cinema italiano ha scoperto il mondo della politica, dell’impegno sociale e spesso fa finta di occuparsene in maniera più o meno seria in produzioni leggere. Qui c’è il candidato a sindaco di Roma, dell’area di sinistra, che a trentadue anni è scafato, finge di occuparsi della gente e compera super yacht da quello che sarà il protagonista maschile del film, chiedendo di farlo in nero. Non meno patetiche sono le attiviste che fanno firmare una petizione alla gente e non sanno nemmeno per cosa. La destra è vista come frequentatrice di circoli snob, all’interno di feste in cui ci si annoia sorridendo, dove Alessandro Preziosi ha come compagna un’ochetta bionda che gli serve solo per essere invidiato e per compagnia notturna. L’idealista che gli si contrappone e che ne diverrà compagna è Valentina Lodovini con una grande confusione in testa ed un’unica apparente certezza: odia la borghesia e tutta la destra. Prevedibile che si mettano assieme, meno logico che lo facciano, lui, rinunciando in pochi minuti alla patinata bambola bionda e, lei, al compagno scrittore con cui convive da 12 anni. Per peggiorare la situazione, la ragazza ha come unico idolo Marco Travaglio a cui pensa intensamente prima di prendere qualsiasi decisione e il suo compagno sogna unicamente di essere invitato da Fabio Fazio per parlare del suo libro. Preziosi è come sempre funzionale, la pseudo svampita Eva Riccobono ironicamente credibile, assolutamente sottoutilizzata, Geppi Cucciari quale compagna e amica della ragazza di sinistra, Vinicio Marchioni crede poco al suo letterato, brava Valentina Lodovini che riesce a fornire un minimo di spessore al personaggio di ragazza confusa che cerca l’equilibrio interiore poggiandosi ad amici, compagno e miti esterni.