Daniele Carnacina, regista di vari episodi della serie televisiva Un posto al sole, ha unito amici e colleghi interpreti di altre due prodotti TV, Vivere e Centovetrine, in una gradevole commedia in cui la sceneggiatura riserva piccoli e grandi colpi di scena, con atmosfere thriller, costruendo anche situazioni ironicamente ispirate alle soap opera stesse. Contrariamente a tanti prodotti considerati più interessanti solo perché realizzati all star e da un regista di maggiore notorietà, qui tutto il cast è validissimo e s’impegna in un gioco che coinvolge per i suoi oltre cento minuti con un dopo titoli di coda particolarmente azzeccato che non sveliamo.
Una soap opera è cancella dopo dopo dodici anni di messa in onda, lasciando in crisi gli attori che, in sostanza vivono solo di quella. Questi decidono di accettare l’invito di collega che ha proposto di andare all’isola Capraia per aiutarlo nella vendemmia nel vigneto che ha appena comprato. L’uomo confessa di essere omosessuale, di avere un bimbo di sei mesi nato da un seme, suo o del suo misterioso compagno, inserito in un utero in affitto. Dopo la sorpresa iniziale, tutto riprende normalmente fino a quando il padrone di casa ha un malore e muore. Per salvaguardare il bimbo e poterlo consegnare all’amico del morto, che nessuno conosce, decidono di celare il corpo, ma non fanno i conti con bella che comanda la stazione dei Carabinieri. Tutto è raccontato con ottima professionalità, gli sfondi li offrono le isole di Capraia e Giglio, gli attori si divertono a prendere in giro se stessi e le soap opera. C’è chi che vorrebbe tornare a recitare William Shakespeare, la giovane piena di fobie che soffre e si mette continuamente alla prova, il protagonista della serie che vive solo per gli autografi, la moglie nella finzione che è single e sogna di sposarsi e avere figli, due giovani attori, ex – fidanzati, con lui che, causa un’apnea finita drammaticamente, crede di essere il personaggio che interpreta e lei che non lo contraddice sperando di riconquistarlo. E così via, con la bella ufficiale della Benemerita che è disperata perché la figlia si è trasferita a Roma dall’ex marito per frequentare il liceo, un ristoratore che s’innamora della ragazza problematica, l’alto funzionario della Comunità europea, che si scopre essere il misterioso amico del morto, ma che non si vuole occupare del bimbo. In gran parte autofinanziato dagli interpreti e dai tecnici, è un esempio di come si possa realizzare senza grandi mezzi un film interessante, quantomeno originale.